Bologna nidi e scuole d'infanzia: si riapre con lo sciopero

 


Cronaca Bambina 
Circa centocinquanta persone hanno sfilato questa mattina in città partendo da Piazza della Questura per arrivare a piazza Maggiore. Il corteo composto dal personale dei nidi e delle scuole d'infanzia comunali è stato indetto dalle tre sigle dei confederali. Le bandiere Cgil, Cisl e Uil hanno sfilato fermandosi di tanto in tanto per raccontare amplificati dal megafono i motivi per cui si è scioperato. 
Una volta arrivati in piazza sono intervenute tante voci delle delegati per spiegare le difficoltà che i servizi stanno vivendo, durante il corteo cittadini si sono fermati ad ascoltare, alcuni con volti perplessi, altri sorpresi... Qualcuno si è fermato un momento con sorriso ironico mentre la maggior parte è passata oltre indifferente... 


L'aria che si respira durante il corteo

Come in ogni sciopero che si rispetti prima della partenza fissata alle 10 ci si è contati e con una  nota di malinconia si sono constati gli assenti... Nonostante le tante difficoltà che i servizi stanno vivendo e che ormai vivono da tempo, il corteo era tutto sommato ridotto. I punti messi in evidenza sono riassumibili in due grandi problemi più volte affrontati: la mancanza del personale e lo stato dei servizi e dei giardini.    
 
La mancanza del personale  
"C'è carenza di personale cronica. Le assunzioni che sono state fatte quest'estate si contano sulle dita di una mano- mi spiega Fabiana Sergio della FP di CISL- e sono assolutamente insufficienti rispetto a quello di cui ci sarebbe bisogno. Così i carichi di lavoro sono sempre eccessivi sia per le educatrici che per le maestre che per i collaboratori ". 
Martina Rovatti delegata di CGIL aggiunge "Lavoriamo praticamente sempre in emergenza. Mancano le sostituzioni e quando ci sono, ci sono sempre persone diverse, non si può cambiare educatrice tutti i giorni! I bambini tanto piccoli, sopratutto quelli del nido, fanno molta fatica e ne risentono." 
Ma non si tratta "solo" dell'annosa mancanza di personale, il fatto è che da questo problema, mai risolto, genera tante altre criticità difficili da gestire. 
I sorrisi non mancano in piazza, ma non manca anche la sfiducia, la stanchezza  a volte la rabbia...    
Le sostituzioni, mi fanno presente in molte maestre, sono difficilmente assegnate. Nella scuola d'infanzia manca proprio il personale e di norma, quando si riesce ad avere viene "prelevata" dalle liste delle educatrici di nido... 
Poco male se fosse un'eccezione, se capitasse qualche volta, ma così non è...   
Il fatto è che un servizio educativo, nido o infanzia che sia, si struttura sull'osservazione, sulla riflessione, sulla progettazione... Azioni possibili se c'è tempo oltre a quello trascorso in attività e cura diretta ai bambini. 
Oltre a questo c'è un altro grande problema, un problema altrettanto annoso: le strutture sono vecchie, spesso "mal isolate" tant'è che in estate diventano "bollenti".... come tante volte è stato già segnalato. 
 
Il problema delle strutture      
     
Nidi e scuole ormai vetuste, con mobili e attrezzature spesso vecchi, finestre grandissime senza tende per creare penombra, giardini con poca ombra....  Mentre il corteo continua a sfilare e continuo a raccogliere testimonianza dal megafono si intona 
 
"Scuola e nido non sono mercato! Dignità e futuro ci avete negato!" 
 
Un'educatrice mi racconta "A luglio è stato davvero molto difficile lavorare, all'interno dei nidi c'erano temperature incredibili. E, sì, certo in alcuni nidi sono arrivati i pinguini di emergenza per rinfrescare, ma solo le stanze dove si fa la nanna! I bambini però non stanno solo lì! E in cucina? Ora, va bene, d'estate non si accende il forno, ma comunque c'erano temperature incredibili!
Interviene poi un collaboratore che aggiunge "Con il cambiamento climatico sappiamo che il caldo inizia prima di giugno e finisce dopo settembre... Così si fa davvero troppa fatica!" L'educatrice di nido riprende la parola "Il comune ha dato indicazioni precise a tutti i cittadini per resistere durante le giornate da bollino rosso.
Tra le indicazioni c'era ad esempio non trascorrere il tempo ai giardinetti durante le ore più calde della giornata, e noi con i bambini piccoli dove potevamo stare? Fuori no, dentro nemmeno ... non è possibile stare in queste condizioni."
 
Il coordinamento dei nidi     
 
Allo sciopero erano presenti anche le coordinatrici pedagogiche. Ilaria Bonato spiega "Dobbiamo seguire cinque strutture tra nidi e scuole dell'infanzia in cui dobbiamo garantire coordinamento, osservazione, progettazione ordinaria e progettazione per garantire il sostegno ai bambini e alle bambine con certificazione, oltre al resto... Per lavorare in modo adeguato dovremmo lavorare su tre strutture, non di più! Seguirne cinque significa fare sempre straordinari, che facciamo per pura responsabilità, ma non si tratta "solo" di lavorare sempre di più, si tratta anche di lavorare peggio. Tutto è organizzato nella sola ottica del risparmio".  

I genitori e i bambini 

In manifestazione non mancano, anche se sono pochi, i genitori e i bambini. Mi avvicino per capire perché sono qui e cosa pensano. A rispondermi il presidente del comitato genitori del nido Aquilone, Jacopo Liso. Mi racconta "La cosa che ovviamente ci ha toccato più da vicino lo scorso anno sono state le giornate di sciopero. Troppe! Oggi siamo qui per ascoltare le ragioni che hanno portato le educatrici e le maestre a scioperare. Ragioni condivisibili! A luglio noi genitori abbiamo scritto una lettera per far presente ciò che era evidente: il caldo estremo all'interno dei nidi. La risposta è stata l'istallazione di ventilatori e pinguini, ma non basta". 
Chiedo a Liso se altri presidenti di nidi e di scuole d'infanzia siano attivi e in sintonia con il pensiero dei genitori del nido Aquilone. 
"Facciamo fatica a ritrovarci, non abbiamo indirizzi mail a cui rivolgerci. Ci sono momenti istituzionali, quando l'assessore ci convoca, ma sono momenti più che altro di ascolto." A questo punto interviene un delegato Cgil che mi spiega "Abbiamo chiesto gli indirizzi mail dei vari presidenti sulla città ma per motivi di privacy non ci sono stati dati" 


Una mail per tutti, una piccola grande rivoluzione 

Una piccola grande difficoltà questa degli indirizzi mail che si trascina da anni. Sarebbe facilmente risolvibile con un indirizzo mail istituzionale presidentenidoPincoPallo@comune.bologna.it che non variasse ogni elezione ma rimanesse fisso per il presidente di turno. Così come sarebbe utile che il comune offrisse degli spazi gratuiti dove i rappresentanti del comitato genitori si potessero incontrare senza spese e senza chiedere permessi. Del resto la  partecipazione attiva del comitato genitori dovrebbe essere  aiutata perché è il primo organismo democratico di controllo e verifica della salute dei servizi educativi. Chissà che queste due piccole novità non possano anche migliorare il rapporto tra genitori ed educatori/maestre, tra cittadine/i e PA.
 
Laura Branca