"Ti spacco la bocca" Minacce e botte alla scuola d'infanzia di Grosseto













Cronaca bambina. Nuovo caso di maltrattamenti alla scuola d’infanzia di Grosseto. Le accuse a carico di Sophiamma Joseph, suora e maestra di 53 anni, sono di maltrattamenti. Le videocamere hanno ritratto la donna mentre picchiava e minacciava i bambini compresi tra i 4 e i 5 anni.



Le indagini

Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Salvatore Ferraro e sono scattate dopo la denuncia dei genitori allarmati dal comportamento della figlia. La famiglia ha scelto di rivolgersi alle forze dell’ordine dopo aver consultato il parere di uno psicologo e di un pediatra. La notizia è riportata sul quotidiano La Nazione

L’accusa di maltrattamenti

L’accusa per la maestra è quella di maltrattamenti. Minacce e poi botte sulla bocca in un’occasione è stata ripresa anche mentre dava un calcio ad un piccolo studente. I bambini erano vessati con frasi del tipo: “Ti spacco la bocca” “Stai attento, t’ammazzo”. E poi strattoni, minacce e schiaffi a tutti i bimbi compresi tra i quattro e i cinque anni. I maltrattamenti sono avvenuti nell’anno precedente presso l’istituto religioso dove lavorava. La maestra è stata allontanata e non presta più servizio. L’indagine è stata lunga ed è stata chiusa dopo una serie di registrazioni ambientali che hanno portato delle intercettazioni. Le parti offese nel procedimento sono 48.

Il quarto caso di maltrattamenti dall’inizio dell’anno

Con questa notizia siamo giunti al quarto caso di maltrattamenti a soli pochi giorni dell’anno. Dopo i fatti registrati a Reggio Emilia, (leggi qui), dopo i maltrattamenti all’asilo di Roma e quello alla scuola d’infanzia di Alessandria (leggi qui) si prosegue con questo. In vista ci sono poche ipotesi per contrastare questi “casi”. Oltre alla scelta delle regione Emilia Romagna di inserire maggiori controlli periodici sulla salute psicofisica del personale, rimane l’altra ipotesi ventilata dai sottosegretari delle Lega (leggi qui) di inserire videocamere in tutti i servizi educativi, che per ora rimane solo un’ipotesi.


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