L'asilo nido che piaccia o no è una questione politica. E' la politica che deve tutelare questo servizio che è un bene collettivo. Ma un concreto impegno può partire da tutti i cittadini.
Parto da lontano. E' stato dimostrato da più studi che la frequentazione del nido favorisce l'integrazione dei bimbi e delle famiglie disagiate socialmente ma ancora sembra, riduca il tasso di criminalità in età adulta. Molti gli studi fatti in Europa, negli Usa e anche in Italia. In questi anni il nostro paese sta producendo prezioso materiale. Secondo una ricerca condotta da Daniela del Boca e Silvia Pasqua promosso della fondazione Agnelli: i bambini che hanno frequentato il nido sono più estroversi, hanno maggiore facilità di comunicazione con compagni ed insegnanti e per giunta, punteggi più alti in materie scolastiche sopratutto in italiano e in matematica. Secondo il premio Nobel 2000 per l'economia James Heckman la frequenza del nido rende gli adulti di domani più collaborativi e partecipi anche nella sfera lavorativa.
Oggi in Italia il nido sta vivendo una situazione complessa, difficile, incerta. Le regioni del sud, in particolare Campania, Calabria e Sicilia hanno una scarsissima distribuzione del servizio, ben al di sotto del 33% richiesto dagli obiettivi di Lisbona. Per diffondere e far crescere questo importante servizio che i genitori, sopratutto le mamme, conoscono tanto bene, è stata allungata l'età pensionabile delle donne impiegate nel pubblico impiego. Storia questa recentissima ci ha narrato con tanta precisione da Adriana Lodi.
Il dunque è: firmiamo l'appello lanciato dell'associazione pari o dispare per riavere 4 miliardi risparmiati sul lavoro e il tempo delle donne e oggi non ben rintracciabili.
Firmiamo perché quei 4 miliardi, destinati alla conciliazione di tempo libero e lavoro erano destinati anche ai nidi d'infanzia.
Sarebbe bello che ad ogni firma corrispondesse un commento al post per vedere sfilare tanti nomi che insieme s'impegnano in questa battaglia.
Parto da lontano. E' stato dimostrato da più studi che la frequentazione del nido favorisce l'integrazione dei bimbi e delle famiglie disagiate socialmente ma ancora sembra, riduca il tasso di criminalità in età adulta. Molti gli studi fatti in Europa, negli Usa e anche in Italia. In questi anni il nostro paese sta producendo prezioso materiale. Secondo una ricerca condotta da Daniela del Boca e Silvia Pasqua promosso della fondazione Agnelli: i bambini che hanno frequentato il nido sono più estroversi, hanno maggiore facilità di comunicazione con compagni ed insegnanti e per giunta, punteggi più alti in materie scolastiche sopratutto in italiano e in matematica. Secondo il premio Nobel 2000 per l'economia James Heckman la frequenza del nido rende gli adulti di domani più collaborativi e partecipi anche nella sfera lavorativa.
Oggi in Italia il nido sta vivendo una situazione complessa, difficile, incerta. Le regioni del sud, in particolare Campania, Calabria e Sicilia hanno una scarsissima distribuzione del servizio, ben al di sotto del 33% richiesto dagli obiettivi di Lisbona. Per diffondere e far crescere questo importante servizio che i genitori, sopratutto le mamme, conoscono tanto bene, è stata allungata l'età pensionabile delle donne impiegate nel pubblico impiego. Storia questa recentissima ci ha narrato con tanta precisione da Adriana Lodi.
Il dunque è: firmiamo l'appello lanciato dell'associazione pari o dispare per riavere 4 miliardi risparmiati sul lavoro e il tempo delle donne e oggi non ben rintracciabili.
Firmiamo perché quei 4 miliardi, destinati alla conciliazione di tempo libero e lavoro erano destinati anche ai nidi d'infanzia.
Sarebbe bello che ad ogni firma corrispondesse un commento al post per vedere sfilare tanti nomi che insieme s'impegnano in questa battaglia.