Obiettivo 2012: garantire il servizio

roganjosh













L'assessore alla scuola Marilena Pillati ha aperto il consiglio di ieri chiedendo "un sostegno a tutte le forze politiche, alle parti sociali e a tutti cittadini bolognesi per condividere il comune obiettivo". L'obiettivo a cui si fa riferimento è: non chiudere scuole e i nidi d'infanzia. Perché si parla di
chiusura? Perché siamo arrivati alla seconda parte dell'anno scolastico e le risorse a cui far ricorso sono terminate. Le regole come ormai noto che limitano le possibilità degli enti per spese e impiego del personale, arrivano dalla legge cosiddetta di stabilità. Cosa dice la legge? Scendiamo nel dettaglio. Punto primo: la spesa del personale non può superare il 50% della spesa corrente, secondo le assunzioni a tempo indeterminato non possono superare il 20% delle cessazioni dell'anno precedente, terzo i posti vacanti non possono essere coperti con personale a tempo determinato, infine la spesa per contratti a tempo determinato nel '12 comprese le sostituzioni, non può superare in ogni caso il 50% di quanto speso nell'anno '09. La somma di questi paletti ha reso l'attuale situazione insostenibile. Non potendo assumere in nessun modo: come sostituire il personale assente per malattia o altro? Un aiuto è arrivato dal governo Monti che il 22 dicembre ha varato una manovra innalzando il rapporto tra spesa per personale e spesa corrente dal 40% al 50%. La manovra però non basta. Il comune non può assumere in nessuna forma del personale. "L'intenzione della giunta nell'esercizio della propria autonomia - continua la Pillati- è definire in tempi strettissimi delle linee di indirizzo che in questa definizione di emergenza, consentano ai dirigenti di continuare ad assumere, almeno per questo anno scolastico" Quindi farsi infrangere le regole e questo solo per tamponare. Oltre l'urgenza, comune e Anci si stanno muovendo verso il Governo con precise richieste quindi: un maggior sostegno economico, una maggiore libertà di movimento rispetto al tema spesa e vincoli contrattuali ma anche un innalzamento rispetto le sezioni statali per le scuola dell'infanzia a Bologna, ad oggi la maggior parte sono a gestione comunale.