jdurham |
Tre
riunioni, tante parole e tre notizie diverse. Le tre riunioni si sono
svolte tra ieri e ieri l'altro, in separata sede da cgil, usb e la rsu adi. Convocati i lavoratori di nidi e scuole. Un breve riassunto
di ciò che è stato detto: usb (unione sindacale di base) ha
sostenuto che i nidi e scuole passeranno tutte
in gestione Asp con
contratti e condizioni lavorative peggiorative. Cgil ha
tranquillizzato gli animi asserendo che nulla è stato ancora deciso
e adi, che organizza solo gli insegnanti, si è pronunciata in
maniera ancora diversa. Abbiamo incontrato, per sentire almeno una
voce, Alessandra Cenerini presidente nazionale dell’Associazione
Docenti Italiani.
Avete
notizia che l'amministrazione comunale abbia deciso di gestire scuole
e servizi educativi tramite Asp?
Le
voci di corridoio si rincorrono, ma l'Amministrazione Comunale non si
è ancora pronunciata ufficialmente. Questa è la cosa più grave
perché denota l’assenza di una qualsiasi visione di prospettiva.
La sensazione è che si navighi a vista in un settore fondamentale
come la scuola .
In
proposito è uscito anche un articolo sul corriere della sera...
Esatto,
ma di fronte a qualsiasi sollecitazione e richiesta
l'Amministrazione si trincera dietro il solito ritornello: “Nulla
è stato ancora deciso”.
E i genitori che stanno iscrivendo i propri figli non sanno che
destino avrà la loro scuola, se le maestre verranno forzosamente
spostate come è capitato l’anno scorso con le dade di 20 scuole
E
quindi?
E
quindi c'è urgente bisogno di fare chiarezza. Non si può
subordinare il destino della scuola dell’infanzia alla questione
contingente del personale. Il Comune dica se intende mantenere alle
sue scuole il carattere di “istituzioni scolastiche” come quelle
statali o se invece vuole trasformarle in “servizi socio
assistenziali” gestiti dall’ASP IRIDES, un’Azienda di Servizi
alla Persona per Minori e Disabili”.
Da
questa scelta prioritaria e fondamentale discende anche il destino
degli
insegnanti. Gli insegnanti comunali hanno sempre avuto le stesse
condizioni normative e retributive dei colleghi statali. Il passaggio
ad ASP IRIDES cambierebbe totalmente la situazione. Aggiungo
anche che l'Italia è l'unico paese europeo che ha un doppio sistema
di gestione delle scuole pubbliche dell’infanzia: comunale e
statale. In Francia, per fare un esempio, la gestione è statale,
mentre nei paesi scandinavi è comunale.
Quali
le conseguenze di questa duplice gestione?
Le
conseguenze sono molteplici. Innanzitutto si determina incertezza e
precarietà nella gestione delle scuole gestite dai Comuni, i quali
pare abbiano ormai come solo obiettivo quello di liberarsene. Ma oggi
questa è una visione miope. In Italia la prospettiva delineata dalla
riforma costituzionale del TITOLO V del 2001 è il passaggio della
gestione di tutte le scuole alle Autonomie Locali. Allo Stato
dovrebbero rimanere solo le norme generali, i livelli essenziali
delle prestazioni e i principi fondamentali. Tradotto significa che
lo Stato non dovrà più essere il “datore di lavoro”. In questa
prospettiva, la politica del Comune appare miope e acefala. Siamo
ben lontani dai tempi in cui questo Comune sapeva con lungimiranza
prevedere la prospettiva e delinearla, basti ricordare la parola
d’ordine degli Anni Sessanta, che era molto di più di uno slogan:
“ Il
diritto allo studio comincia tre anni”. Quell’idea, quel valore politico, culturale e pedagogico è stato esportato
in tutto il paese con successo. Quello che pare delinearsi oggi,
invece, è andare contro la storia e contro un modello che ha avuto
punte di eccellenza e che ancora avrebbe tanto da dimostrare e
praticare.
Ciò
non toglie che effettivamente il Comune tra vincoli normativi e
limiti di spesa non possa più sostenere servizi e scuole. Quindi?
Quindi
ci sono altre strade. Per quanto riguarda Bologna, oggi il Comune
paga otto milioni di euro all'anno per gli insegnanti comunali degli
Istituti tecnici e professionali Aldini Valeriani e Sirani. Questi
istituti sono stati statalizzati fin dal 2008. Ciò nonostante ben
100 insegnati sono ancora in busta paga del comune. Otto milioni non
sono poca cosa così come non lo sono 100 posti di lavoro che
potrebbero essere liberati per le insegnanti della scuola
dell’infanzia. Firenze, Genova e Ferrara che avevano istituti
simili hanno fatto una tempestiva e martellante battaglia con il
Ministero e sono riusciti a passare tutti gli insegnanti di questi
istituti all’amministrazione statale. A Bologna questa battaglia è
stata fatta con ritardo e non si è ancora risolta, anche se
dovrebbe essere in dirittura d’arrivo e quindi aprire prospettive
importanti per la scuola dell’infanzia.