Istituzione? Parola a Michele Vannini

Michele Vannini













Michele Vannini è segretario FP cgil di Bologna. Ci ha gentilmente concesso un'intervista rispetto all'istituzione. Un tema che abbiamo già affrontato con diversi altri interlocutori: la pedagogista Micol Tuzzi, la Professoressa Silvia Nicodemo e la consigliera comunale Federica Salsi. Con questo nuovo intervento abbiamo anche la visione dei sindacati. Continueremo con nuovi approfondimenti.


Domani è fissato un nuovo un incontro con l'amministrazione rispetto all'istituzione. Quali proposte presenterete?
La proposta che già abbiamo presentato la scorsa settimana. Si tratta di un documento in cui indichiamo alcuni aspetti da potenziare e altri da definire.
La scorsa settimana le trattative sono andate male. Per quali motivi?
Non ci siamo capiti sugli obbiettivi. Ci aspettavamo delle risposte rispetto al nostro documento, così non è stato.
In generale siete favorevoli all'istituzione?
Per certi aspetti condividiamo il progetto. Può essere uno strumento molto positivo. Primo per la stabilizzazione dei lavoratori precari poi per favorire una gestione più unitaria e uniforme del sistema. Oggi la gestione divisa per quartieri presenta oggettivamente delle differenze, nel documento in nostro possesso il rapporto non è ben delineato.
Quali sono gli aspetti negativi?
Più che di aspetti negativi, individuiamo aspetti di incertezza. Abbiamo in mano un documento generale. Ci sono cose da definire quanto prima. Vorremmo rassicurazioni per ciò che riguarda la definizione di un piano assunzionale. I tempi sono determinanti oltre che stringenti.
Perchè?
Per via della normativa a cui siamo di fronte. Oggi c'è molta confusione sulle reali possibilità che il comune ha rispetto alle assunzioni. Si dice che il comune può assumere direttamente anche senza istituzione.
E non è vero?
E' vero solo il 2014. Dal 2015 l'Ente ricade sotto i tutti i vincoli e limite di assunzione. Le aziende speciali e le istituzioni sono invece svincolate da questi limiti. Le assunzioni sono da attuare entro il 2016. Per questo motivo non sono d'accordo con chi spinge a rinviare. Il rischio nell'aspettare è quello dell'esternalizzazione.   
Anche l'anno scorso si diceva lo stesso e la soluzione era asp...
Si, l'anno scorso asp era la strada da percorrere. Ripeto, siamo di fronte ad una normativa molto instabile.
Come si collocheranno i lavoratori assunti ad asp nell'istituzione?
Verranno trasferiti.
Anche i lavoratori assunti a tempo determinato e se si, come? 
Ad oggi il documento non entra così nel dettaglio. Dobbiamo capire il quando e il come.
Trova il progetto istituzione innovativo?
L'istituzione è uno strumento. Se l'Amministrazione stabilizza i lavoratori non potrà esternalizzare quindi la volontà apre quella di mantenere i servizi pubblici.
Passando ad altro argomento più generale. Ad oggi il motivo per cui c'è convenienza ad esternalizzare sono le disparità contrattuali tra lavoratori pubblici e lavoratori privati, a svantaggio di questi ultimi. Crede ci siano possibilità di equiparare i contratti?   
Si. Siamo riusciti a farlo in provincia, ad esempio a Pianoro e a San Pietro in Casale. I risultati sono stati positivi. Solo agendo così possiamo creare una vera competizione tra privato e pubblico.
Quanti iscritti ha la cgil tra i lavoratori dei servizi educativi? 
Circa 150-200. Se comprendiamo gli amministrativi arriviamo a 250. Le insegnanti di scuola d'infanzia sono escluse da questo conteggio.
Tra i 150 e i 250 su quanti lavoratori nel complesso?
A grosso modo direi 1500.
Con questi numeri si può parlare di reale rappresentanza?
La rappresentanza è sempre parziale. Ad ogni modo ci sono anche gli iscritti degli altri sindacati confederali.
Su alcuni quotidiani è apparsa una lettera a firma di 350 lavoratori che si dichiarano molto perplessi rispetto all'istituzione. I numeri sembrano più rappresentativi.
La lettera è stata indirizzata ai sindacati confederali, si rivolge a noi, facendo presente perplessità e paure. Paure del tutto legittime. Come abbiamo già dichiarato pubblicamente e lo ribadisco qui, vorremmo incontrare questi lavoratori per discutere e capirci meglio.
La cgil sta passando un momento delicato. Al congresso nazionale c'è stata una spaccatura che si è ripresentata a Bologna con le dimissioni del segretario Gruppi. Siamo di fronte ad una spaccatura?
Oggi abbiamo un nuovo segretario. La situazione è rientrata.
Quindi si tratta di normale amministrazione?
No, l'ultimo congresso è stato difficile e travagliato.
Sempre durante il congresso sono state presentate tre liste. Nella lista di Landini è stata candidata Micol Tuzzi delegata cgil, che di recente ci ha concesso un'intervista. Quali differenze vi dividono?
Non saprei quali differenze ci dividono. Certo è che nell'intervista a cui fa riferimento, la Tuzzi esprime idee personali. Quelle che posso esprimere io sono idee frutto di una condivisione e di discussioni interne e in rappresentanza al sindacato.