Il posto dei bambini

hilarycl














Carico la piccola sull'auto, allaccio cinghie e cinghiette che l'assicurano al seggiolino e parto. Parto lenta nel traffico ruggente delle otto del mattino.
Arrivo al nido. Torno a slacciare le mille cinghie mentre lei dimostra il suo entusiasmo agitando gambe e braccia. La prendo in braccio scendo la rampa che ci porta al nido e suono. Finalmente eccoci. Mentre la svesto lentamente insieme guardiamo i disegni appesi alle pareti che ci danno il benvenuto. E' un nostro rito che si ripete tutte le mattine: tocchiamo l'orso rosa con tiene stretto nella zampa sinistra il palloncino a cuore, poi salutiamo il gatto azzurro che gioca col gomitolo. Ripongo il ciuccio e il giubbotto. Ora la piccola Caterina entra con passo certo in aula, circondata da giochi morbidosi e saluta con calore da maestre e compagni. E' una buona mattina, mi lascia senza nemmeno voltarsi a far ciao con la manina e forse, devo ammettere, che non è più tanto piccola. La maestra Daniela davanti  allo specchio intona una canzoncina mimata. La lascio qui dove il tempo scorre lento e cadenzato da attività precise.
Il pomeriggio ritorno da Caterina cercando di lasciare fuori dal nido la fretta del lavoro. Dopo un caldo abbraccio e due chiacchiere con l'educatrice, ripercorriamo insieme i nostri riti e usciamo. Attraversiamo veloci la strada ed entriamo nella biblioteca-ludoteca di fronte. Oggi c'è una lettura animata dalla bibliotecaria Paola, che per l'occasione si è travestita da farfalla. Agita maestose  ali azzurrate mentre i bambini la guardano incantata, si alzano stupefatti per inseguirla e toccarla.
Finita la lettura facciamo un salto al parco. C'è ancora un po' di sole, e mentre Caterina scivola allegra con le amichette sullo scivolo faccio due chiacchiere con le altre mamme. Dopo tutte queste attività la sera è arrivata. Caterina è stanca ma in casa manca il latte. Ci fermiamo al supermarket. I carrelli si accalcano per le corsie, la bambina saluta tutti con piglio simpatico, in molti si fermano a salutare, chiacchierare e accarezzare. Arrivati alla cassa si aspetta in fila, ci tocca come a tutti anche se lei ora piange disperata dalla stanchezza. Mentre cerco di distrarla e mi maledico per non aver comprato prima il latte, ripenso alla giornata e a quanti posti i bambini hanno a loro disposizione: ludoteche, giardinetti, nidi, scuole, baby parking, biblioteche, centri genitori ecc ecc. Ma cosa succede quando si esce dai posti dei bambini? Dove trovi fasciatoio? Se tutto va bene forse, lo trovi nel bagno delle donne (solo l'Ikea ha promosso i papà a persone evolute in grado di cambiar pannolini). E ancora dove sono le rampe per i passeggini (o peggio per le carrozzine)? E marciapiedi abbastanza larghi o che non si interrompono in strada appena dietro la curva? Dove sono gli autobus comodi per salire con carrozina a seguito? Non è un mondo per bambini.... abbiamo gli angoli per loro, come nel parco c'è un'area dedicata ai cani. Così li abbiamo lontani dagli occhi, dalle orecchie... Mentre rifletto su queste ovvietà è arrivato il mio turno. Pago e torno a casa con Caterina ormai addormentata.