Istituzione 0-6: come procede?














A settembre è partita l'Istituzione 0-6. Dentro questo contenitore troviamo nidi, scuole dell'infanzia e i centri genitori. Arrivati quasi a dicembre ci chiediamo come stanno andando le cose?
Apparentemente non si sono verificati troppi cambiamenti. Eppure ci sono arrivate tante piccole segnalazioni che abbiamo approfondito con maestri, educatori, collaboratori, pedagogisti e genitori indagando su tutti i territori cittadini. Ed ecco il quadro d'insieme sulle problematiche emerse.


Pedagogisti in calo
Con l'istituzione c'è un pedagogista in meno, mentre altri due hanno un contratto in scadenza a dicembre. Può sembrare poco ma questo significa maggior carico di lavoro che si traduce in minore reperibilità per educatori-insegnanti e genitori, che si relazionano anche per problemi delicati e urgenti. Da quest'anno poi parte il progetto dell'autovalutazione del personale. Un lavoro importante che devono fare i pedagogisti, che richiede tempo e che determinerà anche aumenti salariali.
Telefoni occupati
In diverse scuole e nidi si segnala la difficoltà a trovare contatto, anche telefonico, con il personale amministrativo. Ciò determina situazioni di confusione generale. Ad esempio: si chiama per un aver una sostituzione o per altri interventi e le risposte arrivano con tempi lunghi. E se il il sostituto non arriva in tempi ragionevoli significa accorpare le classi. Questo non causa grandi difficoltà in strutture ben collaudate (dove la maggior parte del personale ha un contratto indeterminato). Ma le situazioni diventano più difficili quando il personale è in prevalenza precario e si trovano a lavorare in quella struttura e insieme per la prima volta.
La pappa al nido
Dai nidi e dai centri genitori arrivano segnalazioni di forniture alimentari scarse e con tempi di attesa eccessivi. Vuol dire niente merende ai centri genitori mentre nei nidi la situazione è più complessa da gestire. Non si fanno scorte di materie di scorta come olio che arriva una bottiglia per volta, peggio sugli alimenti freschi. Quando le assenze sono numerose o ci sono scioperi in vista, non arrivano le coperture sufficienti. La pappa insomma è più scarsa e non si può aggiungere qualcosa in più ai bimbi con appetiti più robusti.
Il materiale per laboratori
I materiali particolari come brillantini, carta crespa, timbri e affini sono arrivati questo mese dopo insistenze da parte del personale.
Collettivi e riunioni
Normalmente il primo collettivo si fa ad inizio settembre. E' un momento importante si impostano le linee generali educative dell'anno e si presenta il personale. Quest'anno in alcune scuole-nidi si è appena svolta, in altre non ancora. Per capirci: se la struttura ha personale che lavora insieme da anni non ci sono grandi difficoltà, se il personale si conosce poco, perchè appena stato trasferito, o inserito, il lavoro si fa difficile.
I laboratori
Le attività offerte sono ad oggi di fatto bloccate. Con attività si intendono laboratori o approfondimenti che il comune offriva come psicomotricità, inglese ecc
Situazioni urgenti
In caso di urgenze le cose si complicano ulteriormente. Qui facciamo riferimento ad un caso specifico che chiarisce la situazione generale. Alla scuola Degli Esposti circa un paio di settimane fa si rompe un tubo dell'acqua. “Una situazione da tamponare in tempi rapidi- racconta Daniele Calandra presidente dei genitori- prima si è chiuso il riscaldamento, poi di giorno, in giorno la situazione peggiorava. Siamo arrivati alla chiusura per un giorno e poi tutto è rientrato”. Con la vecchia gestione, in una situazione del genere, il da farsi era chiaro. Si chiamava il tecnico del quartiere che dopo sopralluogo decideva cosa fare. Con l'istituzione non è stato chiaro chi doveva fare cosa e sopratutto di chi fosse la responsabilità e i tempi si sono allungati. “Una casa ci tengo a dirla- continua Calandra- la pedagogista e la responsabile hanno dato il massimo. Mentre cercavano di capire di che danno si trattava, la scuola avrebbe potuto rimanere chiusa per giorni. così si sono attivate per cercare spazi alternativi che potessero accogliere i bambini per qualche tempo. Bene, i privati convenzionati che sono stati interpellati, non hanno dato disponibilità, come ci si dovrebbe aspettare in un sistema integrato che funzioni a dovere. Hanno dato risposte confuse, rimandando. Per fortuna, non c'è stato bisogno e la scuola ha riaperto subito, ma il fatto rimane”.
Alcune conclusioni
Se la gestione Asp partita su alcuni nidi e scuole due anni fa, aveva presentato dei problemi sopratutto di organizzazione, gli stessi problemi si ripresentano con l'istituzione. Partita a settembre avrà un proprio budget a gennaio. Questo significa difficoltà di preventivare e organizzare spese, come ben si capisce. L'altro problema rimane il sistema gestionale che è trasferito con tempi troppo rapidi rispetto alla mole di lavoro da affrontare e organizzare. Le differenze tra strutture con collettivi ben affiatati si fa molto evidente, soprattutto nelle strutture dove il personale è in maggior parte precario. I contratti annunciati in primavera sono più che mai urgenti, non per l'oggi, che rimarrà ancora confuso, ma per il futuro. E sul tema contratti sappiamo che proprio ieri la Corte Europea si è pronunciata a favore delle assunzioni dopo 36 mesi di lavoro (alcuni lavoratori sono precari da 10-15 anni). 
 Il sistema integrato rivela una debolezza che lascia molto perplessi e se nella carta dei servizi, il sistema integrato è tenuto in grande considerazione, qui non ci fa certo una buona figura.
Infine un'ovvietà: la scuola e i nidi sono partiti a settembre e per quanto qualunque novità abbia bisogno di tempo per consolidarsi, non si può nemmeno pensare che a farci le spese debbano essere i bambini, che si trovano in nidi e scuole di minor qualità rispetto all'anno precedente pur pagando, ad esempio nei nidi, la stessa retta.