diritti ai bambini |
Cosa sono i diritti? Chiediamo ad una piccola platea composta da bambini, anzi di bambine, tra i sei e gli otto anni, e al piccolo Leon di quattro.
Le mani si
alzano e inizia un vociare confuso. Francesca, sette anni capelli
biondi e gonna in tulle rosa risponde "Le cose che dobbiamo
fare: andare a scuola, imparare..." Sofia con sguardo limpido
aggiunge "Sono anche le cose che non dobbiamo fare, come
picchiare".
Spieghiamo ai bambini che sono di fronte a noi
che esiste una carta, un documento dove ci sono scritti tutti i loro
diritti. Tra questi c'è il diritto ad essere felici. Cecilia con
voce allegra chiede "Ma è solo per noi non c'è per i
grandi?" I diritti sono qualcosa di astratto, così
attiriamo l'attenzione verso qualcosa che conoscono molto bene. La
scuola.
A
che scuola vi piacerebbe andare? Come la immaginate?
Emma
grida entusiasta "All'aperto con tante belle cose
dentro"
Giuditta interviene "Dove si può giocare
tanto e si studia all'aria fresca"
Cecilia precisa "E
si studiano le piante, gli animali e tutte le cose belle della natura
che vediamo" Francesca che a questo punto non ce la fa più, con
tono basso ma deciso spiega " A me piacerebbe che avesse un
tetto che si può togliere e mettere, quando ne abbiamo voglia"
Sofia
alza la mano "A me piacerebbe una scuola in cielo, dove le
lavagne, i banchi e tutto vola, dove si studia poco e in modo facile
e per il resto del tempo si gioca e si impara a volare"
La
prossima domanda allarga gli orizzonti e chiediamo loro
"Che
città vorresti?"
"Più grande -attacca subito
Viola che fino ad ora era in disparte- con poco inquinamento e tante
cose naturali"
Sofia sempre con fare moderato torna al suo
progetto in cielo
"Vorrei una città dove tutto vola e
anche la mia casa e tutte le altre case e dove ci si diverte e si
lavora di meno"
Il fratellino Leon precisa "Io come ha
detto mia sorella".
Matilda sorella di Viola aggiunge con
voce sottile
"Una città dove si gioca tanto e si studia
poco e dove le macchine sono di tutti i colori e non inquinano"
Vi divertite a scuola?
Un coro di si, ci travolge. Anche se qualcuno aggiunge "A volte i maestri fanno delle cose noiose"
E alla scuola di prima vi divertivate?
(la nostra piccola platea è
in seconda primaria) Emma spavalda inizia a raccontare: "Le
maestre, che erano due, erano molto gentili, ci facevano fare tanti
lavoretti e poi ci portavano fuori a giocare e quando pioveva
giocavamo in salone con tanti giochi belli"
Gli altri
rimangono sulla stessa linea, raccontano una scuola di giochi e dando
valore al giardino.
Cosa vorresti voluto cambiare della scuola?
Sofia si avvicina "Volevo un salone più grande per esprimere i desideri e mi piaceva che dopo una settimana ci tornavi e i desideri c'erano davvero" Qualcuno grida "Un parco più grande!" "Uscire di più!" "Avere dell'erba" Questa dell'erba ci incuriosisce. E' Emma a raccontare: "Alla mia scuola non c'era l'erba, ma solo un tappeto verde perché sotto era tutto cemento e la maestra, che si chiama Rosi, dice che ci si fa male e non ci fa andare sullo scivolo, ma i bambini che uscivano all'una potevano andarci." Il tema della proibizione arbitraria dello scivolo produce un grande effetto.
Cosa vi da fastidio dei grandi? Ci sono cose vi danno noia?
A
questo punto i bambini si scatenano in racconti di tutti i generi.
Matilda "Urlano troppo e ci rompono i timpani, invece quando noi
bambini lo facciamo ci sgridano" Viola incalza "Io non
sopporto quando sono al parco e mi dicono 5 minuti! e
il tempo passa subito, ma quando loro vogliono fare una cosa, dicono
5 minuti , ma il tempo non passa mai" Emma torna sullo scivolo
proibito "Io dico che lo scivolo non lo dovevano usare i bambini
che uscivano all'una, così non è giusto!"
Matilde con
molte parole racconta "A me non piace quando gli amici devono
andare via e poi non ci si incontra più, mentre quando si può stare
insieme, la mamma e il papà si organizzano con altri amici, e non
con i nostri". Sofia specifica "Gli adulti possono anche
dar fastidio più dei piccoli" e raccolta "A me danno
fastidio quando litigano in macchina e parlano troppo forte. Noi
ridiamo ma a volte ci spaventiamo" Leon interviene "Io
uguale a come a detto mia sorella".
Francesca incalza "A
volte mi sgridano e non ho fatto niente. la sorellina disordina
tutti i libri e poi sgridano me e Giulia che è l'altra mia
sorella!”
Avete voglia di diventar grandi?
Siamo di nuovo travolte da un coro di “Si” e tutte o quasi specificano i lavori che vorrebbero fare. La maestra è il sogno più condiviso. Francesca a questo punto alza la mano e con voce calma aggiunge "A me la scuola piacerebbe senza maestri e che ci fossero bambini-maestri" Questa idea piace molto e le voci si alternano ad immaginare una scuola di soli bambini, che insegnano, puliscono, comandano…
Ma ci sarebbe ordine
secondo voi?
Chiediamo
un po' provocatoriamente. "Ma la scuola che dico io- spiega
Francesca- si gioca solo" Giuditta medita e poi dice "Io
la vorrei anche con i maestri ma che ci insegnano a giocare!"
"I bambini possono comandare su tutto, tranne che sulle brutte
cose" aggiunge Matilda."I bambini che leggono molto
possono insegnare agli altri e poi possono anche dire di non
picchiare" racconta Emma. Viola è dubbiosa "I
bambini-maestri non possono mantenere l'ordine perché non tutti i
bambini sono amici e se il bambino-maestro non ha amici gli altri
non l'ascoltano"
Francesca a questo punto cambia idea "i
bambini possono spiegare poche cose perché dobbiamo imparare ancora
molto" Matilde invece difende il bambin-maestro "Possono
insegnare con la fantasia"
E Viola argomenta "Se i
bambini ascoltano e i bambini-maestri sono bravi, si riusce"
Qui facciamo seguire una domanda rischiosa.
Ma gli adulti secondo voi servono o si può star senza?
Matilda
è pronta "Servono a far nascere i bambini, senza le mamme il
mondo sarebbe vuoto" Emma è più terra-terra
"Servono quando
ci facciamo male e poi servono a darci da mangiare" Giuditta
interviene "I
grandi servono perché hanno i soldi, io non so nemmeno usare il
bancomat!" Qualcuno aggiunge "Servono per andare in giro
altrimenti chi ti porta alla festa in macchina?" Il piccolo
Leon si lancia in un'osservazione "I maestri sanno tante cose
ma sono noiosi" A questo punto ridiamo. Le bambine divertite
riprendono da qui "I maestri servono anche perché i genitori
non sanno proprio tutto" osserva Francesca. "E poi
-specifica Viola- se c'è una staccionata loro ti dicono che può
essere pericolosa e così torni a casa in ordine alla sera".
Emma commenta" i maestri sono come degli altri genitori, ti
aiutano e se sei nuovo in una scuola ti dicono tutto: dove lavarti
le mani, dove sono le cose..." La voce profonda di Giuditta
chiude con un intervento che allarga lo sguardo "I maestri
servono anche per i bambini stranieri che non sanno parlare
l'italiano e poi se ti capita di andare ad una scuola dove non
parlano italiano se non sai l'inglese come fai a capire quando
comincia l'intervallo?"
Laura Branca e Francesca
Mozzi