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Ferrara ha un sistema educativo davvero complesso e diverso da tante
altre realtà. I servizi 0-6 sono gestiti da un'istituzione che
raduna sotto di sé nidi, scuole ma anche centri genitori, un buon
sistema di documentazione altro ancora. In città ci sono servizi prevalentemente pubblici e di
buon qualità. Le cucine sono interne e fino a poco fa, la mensa
garantiva materia prima quasi esclusivamente biologica. Ferrara ha
un sistema che guarda e compete con i migliori modelli Europei. Alla
base del sistema c'è tanto impegno che si declina in tante forme:
politico, gestionale, lavorativo e cittadino. Oggi si è scelto di
esternalizzare due scuole, altre due hanno preceduto nel 2010. I
motivi? I soliti: i conti non tornano e le economie non bastano. Di rencente abbiamo incontrato la mamma di questo sistema, l'ex dirigente Loredana Bondi per capire. Oggi per
addentrarci nelle motivazioni politiche abbiamo incontrato il sindaco TizianoTagliani .
Tra le
vari particolarità del vostro sistema mi ha colpito il regolamento
dei servizi 0-6. Un regolamento entrato in vigore nel '11 che è
stato scritto da più soggetti, durante un percorso partecipato. Alla
partecipazione dei genitori e cittadini si attribuisce grande valore.
Allora come mai una scelta tanto delicato e importante, come questa
di esternalizzare due scuole, è stata annunciata ad una parte dei
genitori, in tempi tanto stretti, senza una consultazione ma a cosa
già fatte?
La premessa alla domanda che mi pone non è aderente
al vero. Ci sono varie cose non esatte.
Ci racconti.
In primo
luogo l'esternalizzazione era stata ipotizzata da diversi anni, non è
una novità dell'ultima ora. Nel 2010 abbiamo esternalizzato altre
due scuole. In quell'occasione abbiamo stipulato prima un accordo con
i sindacati e poi abbiamo incontrato i genitori. E' stata una scelta
difficile e le trattative sono state lunghe e faticose. Oggi abbiamo
scelto di incontrare prima i rappresentanti dei genitori. I
rappresentanti a loro volta hanno incontrato e riferito a tutti
genitori. A quel punto i genitori mi hanno chiesto un incontro. La
richiesta è arrivato al mio tavolo il 4 dicembre, dopo 40 minuti ho
risposto. Li incontrerò il 16 dicembre (oggi).
Tempi rapidi e
nessun problema di trasparenza? Tempi rapidi in una situazione
non certo facile. Consideri che oltre che sindaco, copro la carica di
presidente alla provincia. Attualmente sto gestendo oltre 200
esuberi. E' una situazione difficile che presenta problemi
importanti. Fino ad oggi abbiamo tutelato i servizi educativi,
abbiamo tagliato la spesa corrente del 15% tagliando sulle spese
politiche, sugli assessorati....
E dopo i costi politici si
risparmia sul personale delle scuole? Il personale a gestione
diretta ha spese aggiuntive che non riguardano direttamente lo
stipendio del lavoratore. I loro contratti prevedono spese accessorie
come le malattie, per intenderci: dopo il terzo giorno di malattia le
spese ricadono sulle spalle dell'Ente così come la maternità e
altro ancora...Il privato ha un'altra fiscalità e risponde con minor
spese. Esternalizzare non significa però rinunciare alla qualità,
non riduce gli orari della formazione, dell'aggiornamento o sulle ore
dedicate all'integrazione. Queste ore che fanno parte integrante
della qualità, rimangono. Abbiamo tanti problemi, uno tra i quali è
la morosità crescente dei genitori, che già normalmente pagano una
quota davvero minima rispetto al costo dei dei servizi.
In cifre?
Il costo dell'istituzione è di circa 22 Mln annui, i contributi
che versano le famiglie con le rette sono di 4 Mln. 17 mln sono
recuperati in fiscalità. Potremmo pensare anche di aumentiamo le
rette, ma si renderà conto di cosa significa: cifre troppo alte e
una progressiva uscita dalla scuola pubblica di famiglie a redditi
medio o alto. Queste categorie riuscirebbero a trovare soluzioni
alternative. Mentre al pubblico rimarrebbero solo le fasce deboli.
Così arriveremmo ad una scuola non più universalistica, ma una
scuola che assomiglierebbe ad un servizio sociale, colma di problemi
di difficile soluzione e con pochissime risorse.
Tramite
l'istituzione avreste dovuto trovare finanziamenti da privati. Questo
è avvenuto?
No, l'istituzione può trovare contributi come un
qualsiasi Ente pubblico. Chi potrebbe attrarre maggiori finanziamenti
è la fondazione che è un altro soggetto giuridico.
Quindi i privati non si sono
mossi?
C'è stato interesse o compartecipazione da parte dei
privati ma per progetti particolari e circoscritti. Per dare cifre
quest'anno parliamo di contributi di 20 mila euro che su 20 mln di
spesa...
Una strada alternativa all'esternalizzazione?
Ci
stiamo lavorando. Ci abbiamo lavorato. Abbiamo ridotto una sezione
all'anno, che da gestione comunale è passata allo Stato. Anche
quest'anno ci aspettiamo che lo Stato faccia il suo. Ma in città ci
sono tanti problemi. Anche il privato ha ridotto il suo impegno sul
territorio. Hanno cessato l'attività due scuole private come le
Orsoline e il Sacro cuore, che ospitavano oltre 100 bambini.
Quindi
va male anche il privato? Va male anche per la fasce di utenza
medio-alte?
Il privato a cui noi contribuiamo, anche se con minor
spesa rispetto a Bologna, è comunque forte e attivo sul territorio,
ma non sta passando un buon periodo.
Una domanda personale. Ho
visto dal suo cv che copre diverse cariche, alcune le ha già citate
ma le elenchiamo per correttezza, lei è sindaco, presidente
dell'istituzione infanzia, della fondazione Ferrara Arte,
dell'associazione Ferrara musica, membro esecutivo regionale
dell'Anci, è componenete di Cal, presiede il consiglio locale di
Atesis, è nel consiglio dell'Ente Parco del delta del Po. Tante
cariche che come giustamente sottolinea non sono pagate ma non crede
di occupare troppi posti e aver troppo poco tempo per svolgere tutti
questi incarichi?
Guardi con tutta franchezza non sono geloso
delle cariche che ricopro, se qualcuno si offre di farlo al posto
mio, sarei ben lieto di cedere il passo. E' che sono in pochi a
volersi assumere responsabilità senza stipendio...detto questo, sono
presidente dell'istituzione scuola perché ho voluto dare un segno di
continuità e di responsabilità. Ripeto è un momento
particolarmente critico per tutti anche per le scuole e i nidi e non
ho voluto lasciare sola l'assessore scuola, che durante l'incarico
scorso ricoprivo personalmente.
Alcune fonti mi hanno raccontato
che l'ultimo incontro è stato modificato in essere prima aperto a
tutti i genitori, poi ristretto ai soli rappresentanti dei comitati.
L'annuncio era importante come lei non era presente?
Non è
andata esattamente così. Comunque non ritenevo importante essere
presente in un momento di solo proposta.
Proposta o decisione già
presa?
Al momento stiamo valutando. Non possiamo più continuare
così. Non si tratta di una scelta che riguarda l'oggi per l'oggi ma
riguarda il nostro futuro.
L'estenalizzazione è stata messa in
bilancio?
In bilancio preventivo. Non sappiamo ancora di quali
scuole si tratterà.
Come mai la scelta è caduta su Jovine e
Pacinotti ? Sopratutto come mai le Pacinotti, un servizio
all'avanguardia che mantiene una continuità educativa sullo 0-6, una
scuola che ha una capienza di oltre 150 bambini. Una scuola
riconosciuta da molti come di grande qualità?
Di qualità come
molte altre. Perché quella? Per il motivo che giustamente
sottolinea, perché si potrebbero esternalizzare tre o quattro scuole
di piccole dimensioni, ma non so come la prenderebbero gli altri
genitori. E' una scelta difficile che va fatta e la politica si
prende le sue responsabilità.
Cosa dirà ai genitori quando li
incontrerà?
Spero che si vorranno sedere al tavolo con la voglia
di ascoltare e capire. Non c'è in ballo solo la continuità
educativa, cosa importante nessuno lo nega, ma in discussione abbiamo
un quadro complesso, come spero di essere riuscito a spiegare. A
questo punto potremmo pensare di mantenere la continuità oggi e
dismettere i servizi domani, ma questo significherebbe ridurre
l'offerta e allungare le liste d'attesa. E' questo che c'è in
ballo. Dobbiamo fare i conti con il bilancio e la realtà che
stiamo vivendo.