Nuove tariffe per la refezione scolastica: cosa cambia




 
A settembre i bambini delle mense bolognesi potranno assaggiare i pasti forniti dall' ATI ( associazione temporanea di impresa) Gemeaz formata da Elior e Camst, che si è aggiudicata la gestione del servizio per il periodo 2015-2020.  La società, formata dagli ex soci privati di Seribo, ha infatti, vinto la gara  indetta dall'amministrazione dopo la decisone, presa nel corso dello scorso anno scolastico, di dare in appalto il servizio.  Tra le novità figurano una percentuale di biologico superiore al 90%, materie prime di filiera corta, rilevazioni costanti del gradimento dei bambini, incontri con i genitori, programmi di educazione ambientale ed alimentare. 
 Le novità oltre che il piatto dei bambini  e il coinvolgimento dei genitori riguarderanno anche il bilancio delle famiglie. Il nuovo sistema tariffario, presentato oggi in conferenza stampa, permetterà ai genitori un risparmio di 175 euro all'anno ad utente per un totale di 3,5 milioni di euro. La tariffa massima, al centro in passato di polemiche e contestazioni, passerà dagli attuali 6,70 euro a 5,20 euro, una riduzione pari a circa il 20%.  Inoltre, il nuovo sistema tariffario prevede 15 fasce ISEE e questo dovrebbe permettere una maggiore gradualità della progressione delle quote agevolate. Le famiglie pagheranno una tariffa unica per ogni pasto consumato: il nuovo sistema manda, infatti, in soffitta il meccanismo in base al quale veniva richiesta una quota fissa mensile ed una a pasto. Un'altra novità riguarda le famiglie con più figli che godranno di sconti più sostanziosi rispetto al passato. Le famiglie con un Isee inferiore a 30.000 euro potranno usufruire di uno sconto del 15% per il primo figlio, del 40% per il secondo e del 75% dal terzo figlio in poi. Per le famiglie con un Isee inferiore a 19.000 euro gli sconti saranno del 20%, 50% e 80%, mentre  per quelle con un Isee inferiore ai 9.000 euro le percentuali di sconto raggiungeranno il 30%, 60% e 90%. Per farsi un'idea del risparmio per le famiglie occorre tener presente che con il sistema in vigore fino all'anno scolastico da poco concluso gli sconti, per Isee inferiori ai 30.000 euro, ammontavano al 10%, 20% e 30%.
"Abbiamo raggiunto un risultato straordinario grazie alla collaborazione dei genitori, abbiamo davvero co-progettato insieme il nuovo servizio di refezione scolastica" ha commentato soddisfatto il sindaco Virginio Merola.
Soddisfazione è stata espressa anche dai rappresentanti dei genitori.  "Ora Bologna è tra le città virtuose per quanto riguarda il costo dei pasti" ha sottolineato Sebastiano Moruzzi della Commissione Mensa Cittadina. Lo stesso Moruzzi, scrivono i quotidiani bolognesi, a margine della conferenza stampa  ha ribadito che  "gli indebiti profitti ottenuti da Seribo negli scorsi anni", circa un milione e mezzo all'anno a fronte di una media di mercato di 300.000 euro,  "dovrebbero essere restituiti alla collettività, e i privati dovrebbero vendere le loro quote alla cifra simbolica di un euro". Una convizione questa che ha portato l'Osservatorio cittadino mense scolastiche a promuovere una petizione online a cui hanno già aderito quasi 1300 persone.
Una battaglia condivisa dal consigliere 5 stelle Marco Piazza che, sul suo profilo facebook invita a sostenere la petizione. "Le tariffe della refezione scolastica finalmente calano, e calano tanto. La qualità inoltre (almeno sulla carta) andrà persino a migliorare" scrive sul social facendo notare che  "gli stessi gestori di prima, con lo stesso personale, nelle stesse strutture, nella stessa città, con gli stessi utenti fa molto meglio a molto meno". Questo per Piazza è la conferma che "le tariffe erano assurdamente alte". "Resta l'amaro in bocca di aver pagato troppo per anni " conclude il consigliere.