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Abbiamo rivolto alcune domande all'Onorevole Maria Cecilia Guerra, senatrice e professoressa all'UniMoRe, esperta di economia. La Guerra ha la rara
capacità di tradurre temi difficili, e apparentemente astratti, in un
linguaggio semplice e nella pratica quotidiana. Ci siamo concentrati
sui finanziamenti previsti nelle legge di stabilità (che è una
sorta di piano programmatico di spesa dello Stato) per capire come
intende muoversi lo Stato a proposito d'infanzia e famiglia per il 2016 .
Quanti
finanziamenti sono previste per l'infanzia nell'ultima finanziaria?
A parte qualche
misura indiretta, ci sono poche risorse.
Parliamo di
quelle indirette.
Anche per il 2016 è
prevista la possibilità per le madri lavoratrici di ottenere,
al posto dei congedi parentali, un voucher per servizi di baby
sitting o per pagare l'asilo nido. Era una misura sperimentale per il
2013- 2015 ora è confermato e diffuso a livello nazionale.
In cifre di
quanto parliamo?
600 euro mensili,
per la durata di sei mesi. Sono stati prolungati i congedi di
paternità obbligatoria. Da un giorno previsto si passa a due giorni
all'anno. E' poco ma è una direzione d'indirizzo politico. Questo è
un tema delicato e molto importante.
Perché
importante?
Perché i padri
italiani si occupano dei figli solo 38' al giorno, contro i 74' di
media europea. Dei congedi facoltativi sono poco richiesti, ne fanno
uso solo il 12% dei padri-lavoratori.
Per quali motivi?
Intanto economici.
Le madri hanno stipendi di media inferiori rispetto a quelli dei
mariti. Quindi è comprensibile che siano le madri a farne richiesta,
ma c'è anche un fatto culturale. I padri che ne fanno richiesta sono
visti male sul posto di lavoro. Nella mentalità comune accudire il
bambino è un lavoro femminile...eppure sappiamo da più fonti quanto
sia importante costruire un rapporto tra genitore-figlio, sopratutto
durante i primi anni di vita del bambino.
Cambiando
argomento nella legge di stabilità sono previsti finanziamenti per
ridurre le povertà educative molti dei quali sono pensati per le
fondazioni bancarie. Ci spiega?
E' riconosciuto un
credito d'imposta del 75% alle fondazioni bancarie, che
sviluppano un progetto per ridurre le povertà educative. Ciò
significa che se la fondazione investe 10 mln di euro non pagherà le
tasse per 7,5 mln. E' un fortissimo sgravio, perché così la
fondazione spenderà solo 2,5 mln. Mi rende perplessa. Anche perché
ad oggi non c'è un protocollo d'intesa su come operare o su cosa si
intenda per povertà educativa.
Come mai proprio
alle fondazioni?
Perché le
fondazioni hanno forte disponibilità economica. Molti dei loro fondi
sono riservati per l'assistenza, per la cultura, alla crescita e alla
formazione anche nelle scuole.
Nella legge di
stabilità non ci sono risorse per sostenere i nidi. Eppure nel
settembre del 2014 il premier ha dichiarato di voler aprire mille
nidi in mille giorni. E' passato oltre un anno da quella data e i
nidi oltre a non aprire chiudono. Quindi?
Quest'anno nella
legge di stabilità non ci sono risorse, è vero. Avrebbero potuto
essere reperite dai decreti attuativi del Jobs Act, ma nemmeno lì ci
sono state. Dovremmo aspettare di capire se verranno disposte nella
legge delega 107 (la buona scuola) che è molto ampia e complessa. La
legge ha 18 mesi di tempo per essere attuata. Per quel che ne
sappiamo anche domani potrebbe prevedere delle risorse per i nidi
d'infanzia. Io però mi soffermerei su un'altra questione, credo
importante capire come e se sono stati spesi i 100 mln riconosciuti
dalla legge di stabilità del 2015 per i servizi 0-3. Perché
riconoscere i finanziamenti non è sufficiente, si deve anche
controllare che siano spesi e che siano spesi nei modi più corretti
e funzionali.