Pappa al nido: 15 bambini per 5 pasti?














1,60 per pasto. Un bando con un risparmio di 100mila euro rispetto al precedente e tanti dubbi sulla pappa nei nidi di Bologna. Da poco con il post Pappa al nido: qualità o quantità?  Abbiamo raccontato il bando per le forniture  delle derrate alimentari e abbiano evidenziato inquietanti zone d'ombra. Chiedendo e ascoltando più testimonianze, si individua un risparmio tramite la conta dei bambini.
"Il quantitativo dei pasti - spiega un collaboratore di nido- si fa sulle presenze dei bambini. Ha sempre funzionato così. Il collaboratore segna le presenze e invia l'ordine rispetto a quel numero. Prima eravamo noi collaboratori ha inviare l'ordinativo alle aziende e si arrotondava sempre un pò in eccesso" Oggi i collaboratori segnano le presenze, e le comunicano alla nutrizionista del comune e all'azienda che fornisce i pasti, Oliva srl. Poniamo il caso che questa settimana ci siano solo 5 bimbi e l'ordine parte per 5 pasti. Se la settimana di consegna ci sono 15 bimbi invece di 5 si fa con quel che si ha. L'informazione si conferma dalla testimonianza di un'altra collaboratrice che rassicura "In caso si verifichi questo, si può cambiare menù, verrà serivito il pasto semplificato, oppure noi adulti mangiamo meno. I bambini non rimangono senza pappa!" La questione si presenta diversa da nido a nido nonostante ci sia un sistema di ordini e tabelle nutrizionali centrale. "Del resto prima si buttava via molto". Oggi invece le porzioni sono risicate "e agli adulti non vengono forniti menù alternativi". Per intenderci: in caso di allergie o intolleranze, non ci sono menù diversi si mangia quel che c'è. Anche questo su vasta scala è un risparmio. Le cucine con maggiori difficoltà sono quelle che operano su più strutture. "E' più difficile giostrarsi tra le porzioni e dividerle nel momento in cui ci sono molte più presenze rispetto a quelle stimate". I genitori che hanno fatto richiesta di partecipare alla commissione mensa, per verificare la qualità della pappa   non ci sono riusciti... E in fondo se l'osservatorio delle mensa per la scuola ha dovuto faticare tanto per essere riconosciuto, perché non dovrebbero fare altrettanta fatica i genitori del nido? Siamo molto lontani dal concetto di democrazia, trasparenza e sopratutto di partecipazione che il sindaco Merola ci illustra nel suo "libro rosso" quello di propaganda elettorale. Ne avrà consapevolezza?