5 nuove scuole e lo strano caso Loghena







Cronaca cittadina. Era il 2015 quando il sindaco Virginio Merola annunciava la realizzazione di 5 scuole nuove in città. Un progetto "...fortemente innovativo, di partenariato pubblico-privato, il primo in Italia" Sottolineava il Sindaco Merola e continuava "Presto si apriranno i bandi di concorso rivolti ad architetti e ingegneri che ci aiuteranno a realizzare le nuove scuole coniugando bellezza architettonica e funzionalità, nel pieno rispetto della sostenibilità. Si faciliterà lo sviluppo di una didattica innovativa".  Le scuole interessate al progetto sono sparse sul territorio cittadino e riguardano: la primaria e secondaria Carracci, la prevista scuola d'infanzia e la primaria nell'area ex mercato Ortofrutticolo,
una scuola d'infanzia e l'ampliamento della primaria Tempesta, in via Martelli, una scuola d'infanzia Fossolo su viale Lenin e infine una nuova scuola, primaria e secondaria, ai Prati di Caprara Est. In totale le cinque strutture offriranno circa 1.800 nuovi posti per un investimento di 30 milioni di euro. Le prime avrebbero dovuto essere pronte per questo settembre. Nel libro rosso pubblicato e distribuito durante le elezioni, per il secondo mandato, Merola riprende il tema e faceva slittare la realizzazione del progetto al 2018-19. Poi cala il silenzio finché il consigliere comunale Sassone non solleva domande e polemiche a proposito della sola scuola Carracci, scuola chiusa nel 2011 per motivi strutturali e mai riaperta. Il consigliere in un articolo apparso sul  Resto del Carlino dichiara "Ci hanno comunicato che è di questi giorni il parere favorevole del ministero dell’Istruzione alla costituzione del fondo immobiliare da cui saranno attinte le risorse necessarie per ricostruire le scuole Carracci". Il giorno successivo la vicesindaco Marilena Pillati allo stesso Carlino risponde di non confermare le dichiarazioni del consigliere Sassone.
Legge di Bilancio e nuove scuole 
Nella legge di bilancio 2017 lo Stato stanzia 300 mln a favore degli enti locali per la realizzazione di nuove scuole (art 1 comma 485-501). Le economie sono previste per il triennio 2017-19 e per rientrare nei finanziamenti del '17 gli Enti sono tenuti a presentare domanda entro il 20 febbraio, o il termine slitta al successivo 20 gennaio del 2018. 
Nuove e vecchie scuole. Il caso Loghena. Tra domande e ipotesi
E mentre aspettiamo di capire quanto tempo ancora dovremmo aspettare per le nuove scuole, non possiamo che chiederci se queste economie potranno essere utili anche alle scuole Longhena. La scuola collocata sui colli in questo periodo soffre per la carenza di altre scuole nelle vicinanze. Con una delibera di Giunta si sono modificati i termini d'iscrizione, riservando l'80% dei posti alle famiglie residenti nel quartiere Porto e Saragozza e mantenendo un risicato 20% a chi risiede fuori stradario. Mentre prima era una scuola aperta alla città. I motivi di questa scelta sono noti: accorpando i quartieri Porto e Saragozza, Longhena diventa un scuola cruciale per le famiglie del nuovo maxi quartiere. Ma quando le scuole Carracci e Prati di Caprara apriranno (come sarebbe dovuto accadere già da questo settembre) le Longhena potranno di nuovo essere scuole di città aperte a tutti? 
La domanda vuole essere provocatoria. E ne aggiungiamo altre, perché sarebbe anche interessante capire se quei 300 mln saranno in parte spesi per adeguare le Longhena ai parametri richiesti per rientrare nel progetto di "scuole all'aperto". Parametri per i quali oggi la scuola che ha inventato per prima la didattica all'aperto, non rientrerebbe nel progetto di respiro nazionale, per questioni strutturali e più precisamente per mancanza di confini e cancelli. Infine sarebbe bello anche capire come mai una scuola come questa, che sarebbe da considerare un gioiello da vantare ed esporre a tutta la nazione, sia invece quasi nascosta dall'amministrazione e dal Miur, sempre tenuta lontana dai riflettori, lasciata anche un po' andare, discussa sempre su tutto e mai concretamente sostenuta economicamente o socialmente. Quest'anno la "scuola più bella del mondo" (così si legge sul sito) compie 100 anni. Vedremo se per l'occasione, oltre alle parole, saranno spese anche economie che possano renderla di nuovo una scuola aperta a tutti i bambini della città così come era stata pensata e voluta dal suo papà, l'assessore Mario Longhena da cui prende il nome.