Cronaca Nazionale Milano è la città che spende di più per le scuole d'infanzia. E' in testa alla classifica nazionale con un investimento di 100 euro procapite. Seguono Torino, Bologna e Roma con una spesa di circa 82 Euro. Con uno stacco notevole, tra i 50 e i 40 Euro, troviamo Firenze, Venezia, Verona, Genova e Padova. I dati che riportiamo sono frutto di un'indagine condotta da OpenPolis . Un'indagine che fornisce anche molti grafici e tanti altri dettagli.
Scuole d'infanzia in Italia
Le scuole d'infanzia lungo lo stivano sono più di 23 mila e sono 1,6 Mln i bambini iscritti. Lo Stato gestisce il 57,1% delle scuole, gli Enti privati seguono con il 34,6%, mentre le scuole pubbliche non statali (spesso comunali) si aggirano attorno all'8% del totale.
Scuole e capienze
La capienza delle scuole sono altrettanto varia, sia seconda di chi gestisce, sia a seconda della località. Le statali accolgono in media 70 bambini, il privato 59, mentre le comunali si differenziano a seconda del contesto geografico, in questo modo: 83 al nord, 94 al centro e 49 al sud.
La differenza della gestione
Descrivere le differenze tra le diverse gestioni è oggi molto complesso. Le scuole che non sono gestite dalla Stato sono state definite nella legge Berlinguer, la legge 62/2000. La legge in questione, ha posto le scuole private e comunali nello stesso paniere e sotto il nome di scuole paritarie. Le scuole paritarie, pur dovendo rispondere a criteri comuni, oggi presentano tante differenze (per orari, capienza, standar, organizzazione del calendario e dei lavoratori...) a seconda dei contesti. Ci sono città come Bologna in cui le scuole statali e le paritarie hanno, già da tempo, avviato una coordinazione intensa e proficua di scambi e dialogo. Ma non è così in tanti contesti. E questo è un problema che l'approvazione delle legge delega 107, in cui si prevede un coordinamento tra asili nido e scuole d'infanzia, dovrà affronterà quanto prima.