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Cronaca Bambina. Succede un po' in tutt'Italia. I bambini tornano a varcare le soglie delle scuole, senza però essere in regola con le certificazioni peri vaccini. A Roma si registra la maggiore confusione. ieri la preside Donatella Gentilini della scuola d'infanzia in zona La Rustica ha rimandato a casa alcuni piccoli studenti. "Su 263 alunni in 97 non erano in regola con la documentazione sulle vaccinazioni. Buona parte l’ha regolarizzata in giornata, alcuni bambini però li abbiamo dovuti rimandare a casa invitandoli a tornare domani almeno con
l’autocertificazione. Parliamo di pochi casi". In regione Lazio, secondo i primi dati sono 90mila i bimbi che dovrebbero mettersi in regola nei prossimi mesi. Mario Rusconi presidente dell'Associazione nazionale presidi spiega la confusione di ieri così «Non è tanto per la refrattarietà delle famiglie verso il dispositivo di legge e l'obbligo vaccinale ma molto più per una mancata comunicazione generale e tempestiva del Comune di Roma sulle scuole di sua competenza che è arrivata in ritardo. Sommando questo alla fragilità di molte famiglie, soprattutto di periferia, non si è garantita la capillare informazione necessaria». La sindaco Raggi e i Ministri Fedeli e Lorenzin, dopo lettere a botta e risposta, trovano una via per migliorare la comunicazione cambiando il modulo per l’autocertificazione. ma non si tratta solo di Roma incertezza e confusione si ripercuotono in tutto il paese. A Genova i non in regola sono solo 216 bambini e rappresentano circa il 6% della popolazione. Allargando lo sguardo alla regione Liguria la percentuale sale al 15% con più di 8mila bambini da vaccinare. Intanto ieri a Milano 19 bambini sono dovuto tornare a casa perché inadempienti con la normativa e le certificazioni. Una di queste famiglie, davanti al divieto d'ingresso della presidenza, ha fatto intervenire le forze dell'ordine, che nulla hanno spostato rispetto al divieto d'ingresso. Nel frattempo in provincia di Udine una mamma fa intervenire i carabinieri, davanti al divieto d'ingresso alla scuola d'infanzia. L protesta del genitore non è tanto perché non vuole vaccinare la figlia, ma perché non vuol firmare l'autocertificazione in cui si scrive " I dati forniti saranno trattati dal personale scolastico, docente e non docente". Quel "non docente" infastidisce il genitore a tal punto che intende continuare la protesta. A Salerno, secondo una prima stima, sarebbero 150 i bambini non in regola. I presidi campani hanno reagito alla documentazione non in regola nei modi più svariati, chi ha respinto, e chi invece ha mediato spiegando e dando una proroga. In Umbria la situazione è "ragionevolmente sotto controllo" dichiara all'ANSA la dirigente dell'Ufficio scolastico regionale Sabrina Boarelli. Nei prossimi giorni quando altre regioni riprenderanno le lezioni avremmo un quadro più completo. Fino a qui la situazione presenta un quadro nazionale vario, fantasioso e poco attento all'informazione che in questi ultime settimane è stata abbondante e continuativa sia sui media che sui siti istituzionali.