Parlare è un gioco a due. Una guida per capire il linguaggio del bambino














Si tratta di un manuale utile sia per i genitori che per i professionisti dell'infanzia. Parlare è un gioco a due è il titolo della nuova edizione italiana curata di Alpes Editore a firma di Jan Pepper e Elian Weitzman. Ed è un testo interessante per la semplicità con cui si relazione con il lettore, ma anche per le attività pratiche e giocose che propone. Capiamo insieme i contenuti del libro.  

Parlare è un gioco a due Il libro si articola in nove capitoli ed è utile strumento anche per il semplice genitore che vuole conoscere come i bambini imparano a comunicare. Infatti il manuale parte dalla comunicazione  che inizia fin dalla primissima età,  fino all'articolazione più complessa di frasi concatenate. 

Il bambino è un comunicatore dalla nascita  Nasciamo e comunichiamo. Un dettaglio che forse a qualcuno potrebbe sfuggire. I bambini nascono e già sono in grado di comunicare. Le modalità poi mutano, si evolvono e si adattano nel tempo e con l'esperienza. Parlare un gioco a due  individua quattro diversi stadi comunicativi nell'evoluzione del bambino. Inizialmente c'è lo scopritore quando il piccolo reagisce agli stimoli esterni,  in particolare ciò che sente e a ciò che indistintamente vede intorno a sé. Poi il bambino  diventa un comunicatore: trasmette messaggi senza però l'uso delle parole. La comunicazione in questa fase è piuttosto semplice. Il bambino comunica le esigenze base in modo quasi "esplosivo", con il pianto, prendendoci per mano, con risate...Il bambino  poi affina la sua comunicazione adattandosi al mondo che lo circonda.  Inizia quindi ad adoperare le prime parole singole. E' la fase in cui molto spesso tutto diventa "mamma" o "papà", o altre le singole parole, si caricano di tantissimi significati. Infine un bambino diventa un combinatore riesce a gestire più parole contemporaneamente e a combinarle per spiegarsi al mondo. In questa fase di maturità comunicativa il bambino elaborare le prime fasi. 

4 passaggi e mai una regola fissa  Gli autori descrivono i quattro step evolutivi e propongono esempi con tabelle che consentono ai lettori di riconoscere il comportamento del bambino e collocarlo nello stadio adatto. La comunicazione è un gioco e a due e parte dall'osservazione, dall'ascolto e dalla pazienza di saper aspettare, un compito impegnativo, che spetta sempre agli adulti.  Ogni bambino ha un suo modo personale e diverso di costruire la comunicazione e per quanto gli stili di comunicazione siano esposti nel libro non è possibile schematizzare. Regole e modalità non saranno infatti uguali per tutte le situazioni e devono essere riprese in modo creativo e costruttivo. L'invito continuo di "parlare è un gioco a due" è realizzare e costruire una comunicazione interpersonale e viva, che possa passare attraverso il gioco e lo scambio.