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"Mamma cos'è la giornata delle memoria? Cosa dobbiamo ricordare?" Sono queste le domande di una bambina dai lunghi capelli castani, che ascolto per in una mattina d'inverno alla fermata del bus. Non so cosa abbia risposto la madre, che era visibilmente spiazzata. Non ho avuto tempo di fermarmi a "rubare" la risposta come avrei voluto. Ma le domande della bambina entrano nella mia mente. Come spiegare ad una bambina, poteva avere 5 anni, questa terribile storia?
Le domande sono importanti
Intanto è bene fare domande, è bene continuare a farcene tante, su questi fatti terribili, che qualcuno cerca di dimenticare e peggio negare. Che le domande poi partano dai bambini è ancor più importante. A noi adulti rimane il principale compito di accogliere queste domande senza troppo stupore, senza divieti o imbarazzi. Non facciamoci cogliere impreparati.
perché è importante ricordare?
Gabriel Levi psichiatra dell'età evolutiva e merito professore alla Sapienza di Roma, in una bella video-intervista (che potete vedere qui) spiega " Una persona senza memoria non è una persona. E questo vale già nei primi anni di vita del bambino, dove si forma la struttura della memoria e i ricordi che costituiranno tutti quelli successivi. Nel discorso della Shoah, bisogna tener presente anche la memoria collettiva, che è fondante di un gruppo o di una nazione: dal confronto con gli altri ognuno di noi può ravvivarsi, riappacificarsi e diventare creativo per il futuro".
La storia e il nostro futuro
In generale la storia non la studiamo solo per ricordare. La storia non si studia per prevedere il futuro, perché, come ovvio, non è semplicemente possibile. La storia si studia per conoscere e sapere da dove e per cercare di leggere, come suggerisce Levi, in modo creativo l'attualità e i possibili comportamenti umani. Se la storia non insegna, se i fatti non si ripetono mai uguali, è certo che non conoscerla ci impedisce di capire chi siamo.
Ma come spiegare la shoah ad un bambino?
La prima risposta possibile è: dipende dall'età! La seconda cosa da tenere presente è: non avere fretta. La giornata della memoria ricorre tutti gli anni. E questa storia tanto forte e violenta, non passa inosservata a nessuna sensibilità figuriamoci a quella di un bambino. Aspettare le domande, può essere un buon modo per capire che risposte fornire. Non c'è bisogno di far conoscere ad un bambino ad esempio delle scuole d'infanzia, i fatti nudi e crudi: con numeri, date o peggio facendo vedere immagini. Hanno tutto il tempo per conoscere e approfondire, abbiamo testimonianza dei fatti, tramite documenti filmati e lo straordinario lavoro dei superstiti, che pur se ci stanno lasciando, ci hanno lasciato in eredità tantissimo.