Open day: come scegliere una buona scuola d’infanzia?


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Qualche giorno fa ho scritto Open day come scegliere un buon nido? Oggi, dopo molte richieste, torno sullo stesso argomento raccontano però la scuola d’infanzia. La scuola, per certi aspetti, è più difficile da descrivere (qui potete leggere alcune differenze tra la scuola dallo Stato e quella del comune). Farò un discorso generale che spero possa essere utile ai genitori nella difficile scelta che si apprestano a fare. I "piccoli studenti" delle materne sono ora più maturi, hanno già acquisito tante competenze: mangiano, camminano, corrono, parlano, e si avviano a perfezionare tutti loro saperi. Una buona scuola offrirà loro l’adeguato supporto per raggiungere tanti nuovi obbiettivi. Vediamo insieme cosa si deve guardare, ascoltare e chiedere quando si entra in una scuola.


La distanza da casa

Questo consiglio rimane sempre valido, sia che dobbiate scegliere il nido o la scuola, la vicinanza a casa rimane importante nell’organizzazione quotidiana. Riuscire a raggiungere la scuola a piedi è un vantaggio. Regala un bel momento da vivere in famiglia e forse, nella scelta della scuola, è ancora più strategico averla vicina, perché a quest’età, i bambini vogliono trascorrere più tempo con gli amici, sia per un pomeriggio di gioco a casa che al giardinetto. Scegliere la scuola vicina diventa davvero strategico.

Come sono disposti i banchi?

Al nido i bambini passano molto tempo seduti su tappetoni morbidi o direttamente per terra. Alla scuola le cose cambiano. I banchi e le seggioline iniziano ad essere più usate. Osservata allora come sono disposti i “tavoli da lavoro”: a semi cerchio? a isola (a gruppi di 4,5 tavoli)? a ferro di cavallo? Dopo aver osservato chiedete agli insegnati perché i tavoli sono disposti in quel certo particolare modo. Non è che una disposizione sia meglio di un altra, è la risposta che un bravo insegnate potrà darvi che sarà istruttiva. Dietro la semplice disposizione dei tavoli c’è molta competenza pedagogica, ascoltarla spiegata da un professionista è sempre un piacere.

Lo spazio a scuola

Com’è organizzato lo spazio in una scuola ci racconta dei bambini, degli insegnati e della vita quotidiana che si svolge al suo interno. E’ il biglietto da visita della scuola. Anche qui, come per il nido, non è importante che la struttura sia nuova, non lasciatevi abbagliare. Quello che garantisce una buona scuola è chi ci lavora, tutto il resto possiamo metterlo in secondo piano. Strutturalmente è bene che una scuola sia luminosa, abbia spazi sufficienti per accogliere i bambini e che gli spazi comuni siano isolati acusticamente. Attenzione alla zona bagno e alla cucina: è interna? Inutile scrivere che la pappa cucinata e servita nella stessa struttura è la migliore delle soluzioni.

Giochi, libri e materiali...

C’è ordine nella disposizione degli oggetti? Giochi, libri e materiali sono alla portata dei bambini? Le cose lontane sono oggetti potenzialmente pericolosi o solo delicati? Ci sono libri? sono tanti? Sono pochi? Sono tutti nuovi? Che giochi ci sono? A meno che la scuola abbia appeno aperto i battenti, troppi giochi e libri nuovi non sono convincenti. Se gli oggetti sono usati sono anche consumati. In generale: a scuola l’ordine è importantissimo e rispecchia precisione del lavoro svolto, ma non deve essere eccessivo. Ora osservate con attenzione i lavori svolti dai bambini. Se sono molto simili e tutti ben eseguiti, significa che l’adulto interviene nella realizzazione. E questo è profondamente sbagliato per molti motivi: primo perché mortifica il bambino nella sua espressività, secondo perché non aiuta il bambino ad affermare la propria autonomia. A scuola, come al nido, è importante sviluppare la fiducia del bambino in sé e nel rapporto con gli altri, l’autonomia e le capacità organizzative. Fare i lavori al post suo non aiuta.

Giardino e stivalini

Un bambino tra i tre e i sei anni ha bisogno di trascorrere molto tempo all’aria aperta: anche in inverno! Questa teoria è confermata da molti studi, ma direi che la semplice osservazione di un bambino di quell’età, potrebbe suggerirlo. Quando entrate a scuole osservate se ci sono stivali di gomma tutti sporchi di fango e mantelline appese. Se mancano chiedete se i bimbi escono in giardino, quanto tempo passano fuori, se c’è un orto, se ci sono attività organizzate all’aria aperta ecc ecc I bambini in giardino imparano cose importantissime che non possono imparare altrove: scavare la terrà, toccare la corteccia di una albero, fare le pappe con erba e foglie, correre e schivare, vedere la natura… Nel profondo nord i bambini escono anche d’inverno, nel nostro clima mite non succede nulla se escono con il freddo (non con la tempesta, ovvio!) Quel che è meno noto è che succede qualcosa di grave se non passano abbastanza tempo fuori!

Le maestre, i maestri e le tate

A scuola maestri e ausiliari, che d’ora in poi chiameremo affettuosamente tate, collaborano per l’educazione dei bambini. Lo fanno in modo diverso e condiviso. La maestra o il maestro educa, insegna, guida nel gioco i piccoli, le tate seguono i bimbi nei momenti più intimi, accolgono al mattino, seguono i piccoli quando vanno in bagno, quando mangiano, quando vanno a nanna ecc. Le mansioni cambiano a secondo del territorio, ed è difficile generalizzare, ma direi che in linea di massima sono questi i ruoli. Entrambe le figure sono importanti e l’armonia tra di loro è fondamentale per garantire una buona educazione. Per cui osservate: c’è tensione tra colleghi? o c’è fiducia e alleanza?
Infine... una volta che avete scelto la scuola abbiate fiducia nella scelta che avete fatto, nel personale che ci lavora e nei vostri bambini! La vera qualità di una scuola la fanno le persone, è un’ovvietà, ma è sempre bene ribadirla.