Pochi iscritti? Chiudono tre scuole...forse

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Cronaca Bambina Ad un incontro pubblico presentano ai genitori un piano di rimodulazione per le scuole dell’infanzia di Palermo. Rimodulazione tradotto si legge chiusura. O forse no... il fatto è che le dichiarazioni tra le due parti in campo, genitori e assessore, si contraddicono nettamente. Secondo le dichiarazioni dei genitori saranno tre le scuole a chiudere e se questo dovesse accadere, gran parte del centro città, resterebbe senza scuola dell’infanzia. L'assessore però smentisce. Cerchiamo di capire cosa sta succedendo nelle città guidata dal sindaco Orlando.


Le dichiarazioni dei genitori
Ci è stato comunicato dall’assessore comunale alla Scuola Giovanna Marano e dalla dirigente Marianna Fiasconaro che sono tre le scuole che chiuderanno: la Garzilli, la Buttitta e la Colozza – dichiara Daniela Romano del comitato dei genitori, al giornale on-line BlogPalermo – Contestiamo che una gran parte del centro di Palermo resterà senza scuola dell’infanzia. Andava cercato di modulare meglio la chiusura delle scuole con maggiore razionalità. Ad esempio potevano chiudersi alcune sezioni dove ci sono altri plessi e lasciare aperta la Garzilli”.

Perché chiudono le scuole?
Le cause secondo fonti ufficiali sono due: da un lato ci sono state molte richieste di prepensionamenti da parte dei maestri. Dall’altra parte c’è il calo delle iscrizioni sopratutto nel plesso della Rosolino Pilo dove al momento non ci sarebbe nessuna richiesta di iscrizione per il prossimo anno. E’ da notare che gli open day alla scuole d’infanzia si svolgeranno solo tra qualche giorno e precisamente, come si scrive sul sito del comune, venerdì 26 gennaio.

Ma chiudono davvero le scuole ?
L’assessore Marano, in data 23 gennaio, smentisce assolutamente la volontà di chiudere e in un nota pubblica dichiara “Non c’è chiusura degli asili nido, c’è una rimodulazione che prevede la riapertura di strutture chiuse da tempo. Mentre per le scuole dell’infanzia, non esiste diminuzione di posti per le bambine e i bambini, perché la soppressione prevista delle cinque sezioni comunali, dovuta al pensionamento di numerose insegnanti, verrà compensata dall’apertura di sezioni statali. L’Amministrazione viene accusata di fare equilibrismo tra missione educativa e vincoli di bilancio. E’ esattamente la condizione in cui vive la maggior parte dei Comuni italiani. Ci tengo a sottolineare che tutti gli interventi di razionalizzazione adottati per il prossimo anno si muovono per tutelare quantità e qualità dell’offerta educativa.” Eppure il comune di reggio Emilia di fronte al calo d’iscrizione alla scuole d’infanzia, risponde politicamente in modo opposto e apre nuove sezioni. (Leggi qui

Schieramento politici
La consigliere comunale di Sinistra Comune Barbara Evola, sempre sul quotidiano BlogSicilia, assume una posizione netta: “Condividiamo le proteste dei genitori contro la chiusura degli asili nido e delle scuole dell’infanzia comunali... Ad ogni pensionamento non può corrispondere la chiusura di una sezione e la diminuzione di posti per i bambini”. Continueremo a seguire la notizia.