Lettera di un nonno: la scuola d’infanzia è invecchiata













Cara BolognaNidi Riportiamo di seguito alcuni brani della lettera di Guglielmo Ghirardelli, un neo-nonno, che ci racconta la sua nuova esperienza con la "vecchia" scuola d'infanzia.  

A sorpresa sono diventato nonno nonostante abbiamo meno di sessant’anni, da tre anni ho un bellissimo nipotino, molto sereno, e anche un po’ monello, quel tanto che basta per farti ridere delle piccole marachelle che combina. Sono tornato a frequentare la scuola materna di paese, noi abitiamo il provincia di Lecco, la stessa scuola che ho frequentato anni prima con i mie figli. Sono passati anni, più di venti, e forse avrei dovuto aspettarmelo ma la scuola è molto 
 
“invecchiata”. C’è tanta trascuratezza nella pulizia, i muri sono scrostati, il giardino è trasandato e le maestre, nonostante sono giovani e piacciano molto a mio nipote, le vedo spesso stanche fin dal mattino…
Cosa è cambiato? 
I genitori non hanno molto tempo e sono spesso di fretta ma quando ci troviamo al parco, due parole le scambio con gli altri nonni o con le giovani mamme. Nessuno pare notare quello che noto io e l’argomento più importante, questo lo ricordo anche quando ero papà, è la mensa, che prima non era biologica e non andava bene, oggi è biologica ma a detta di molti non è buona. Sarà che i mie figli prima e mio nipote adesso mangiano tutto quello che c'è nel piatto, ma l'argomento non riesce proprio ad appassionarmi... Sono più preoccupato per tutto il resto. 
Da quel che ho capito, un po’ da mio nipote e dagli altri è che quando manca la maestra, i bambini si radunano nel salone e sono “sorvegliati” dai bidelli. I bidelli, non fanno più le pulizie, perché quelle le fa un’azienda esterna. Del giardino invece non ho capito chi se ne occupa, forse il comune, ma non è chiaro. Le maestre hanno spesso fretta e non voglio trattenerle con questioni, che in fondo, forse le riguardano poco. Ma quel che è certo è che non è più la scuola che ricordavo ed è un po’ più trascurata e un po' più complicata da capire.


Guglielmo Ghirardelli