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Cronaca Bambina “Siamo in attesa del decreto
interministeriale relativo all’organico di diritto per l’anno
scolastico 2018/19 e dell’annuale circolare Miur che fornirà
ulteriori indicazioni in merito. Tuttavia, desidero segnalare –
spiega l’onorevole Camilla Sgambato – che nella bozza che ho
potuto visionare è stata prevista l’assunzione di circa mille
docenti che saranno assunti su posti di potenziamento destinati alla
scuola dell’infanzia”. La Sgambato lo ha annunciato sabato scorso
a Caserta durante un incontro con il Ministro all’Istruzione
Valeria Fedeli, i candidati del Pd Stefano Graziano ed
Elena Caterino, l’europarlamentare Pina Picierno e
l’assessore alla Pubblica Istruzione della Regione Campania, Lucia
Fortini
Mille nuove assunzioni e quante insegnanti?
Le 85mila insegnanti di scuola
d’infanzia dal prossimo anno, verranno affiancate da colleghe
“libere” e senza una cattedra. In sintesi sono docenti “assunti
in più” per coprire le ore di insegnamento. Una novità che nelle
scuole di grado superiore è già in essere da due anni, con
l’approvazione della Buona Scuola. E la questione era già sul
tavolo in dicembre quando si è licenziata la legge di bilancio per
il 2018. Si è anche approvato un emendamento che di fatto
“trasformerà” 18mila posti destinate alle supplenze, in posti
stabili utili per assunzioni e trasferimenti. E da qui con ogni
probabilità salteranno fuori mille posti per il potenziamento alla
scuola dell’infanzia.
Mille nuove assunzioni e il riconoscimento del lavoro
all’infanzia
La Sgambato annuncia le nuove assunzioni in un momento particolare importante, sia per il grado di strees raggiunto dalle maestre d’infanzia in questi ultimi anni, che per la vicinanza delle elezioni. Le maestre alla scuola che operano all’infanzia svolgono più ore frontali rispetto alle colleghe delle scuole di grado superiore e il lavoro in classe è tutt’altro che leggero. Ricordiamo anche qui che il lavoro all’infanzia è stato recentemente riconosciuto, anche dalle modifiche alla legge Fornero sui pensionamenti, un lavoro in cui è possibile sfruttare l’Anticipo pensionistico sociale. Per cui le maestre potranno lasciare la cattedra 3 anni e sette mesi prima, degli altri docenti, se hanno già maturato 36 anni di servizio. La Sgambato definisce l’assunzione come un “segnale nei confronti dei docenti e della scuola dell’infanzia che comincerà ad avere la possibilità di flessibilizzare e arricchire l’offerta formativa”.
Fonte Orizzonte
scuola
Fonte La
repubblica