Nidi e scuole d'infanzia a Trieste: tra conflitto e confusione












Cronaca Bambina. Cosa succede a Trieste? In città si registra tanta confusione e conflitto tra politica e sindacati tra lavoratori e genitori. Se qualche mese fa i vigili avevano staccato dall’albero di Natala le "letterine" delle educatrici che chiedevano un ascolto (leggi qui) oggi la Cisl sostiene la protesta “Mai come ora abbiamo notato indifferenza nelle relazioni sindacali da parte dell’amministrazione, che non dà più riscontro alle nostre richieste d’incontro e ci nega l’uso di stanze, abitualmente concesse per le assemblee con i lavoratori”. A raccontare è Giani di Cisl. Ma non si tratta solo di questo. Vediamo insieme cosa succede. 

 
I sindacati e i lavoratori 

Il responsabile per la funzione Pubblica Cisl Walter Giani  è pronto a proclamare lo stato di agitazione per i servizi scuola-educazione, dove operano 800 dipendenti, e coinvolge 3500 bambini e altrettante famiglie. La cisl si muoverà su due fronti distinti. Perché se da una parte “Il personale non regge più i ritmi di lavoro e nel prossimo triennio non è previsto neanche un concorso per i livelli A e B negli asili” e le supplenze non sono garantite che dopo due giorni d'assenza. Si deve anche pensare a stabilizzazioni i precari, una cinquantina dei quali “ha maturato i requisiti contemplati dalla legge Madia per l’assunzione”.

La risposta politica: "una questione di elezioni"!
L’assessore competente, Michele Lobianco, replica ancora un volta come aveva già fatto a Natale di fronte alle letterine delle educatrici: “A inizio mandato abbiamo assunto negli asili 33 precari e abbiamo organizzato corsi-concorsi che hanno permesso 110 progressioni verticali ai livelli A. Quindi, sia chiaro: l’amministrazione ha fatto abbondantemente il suo».
« e chiude con una stoccata al sindacalista “D’altronde ognuno ha le sue campagne elettorali”. E infatti le elezioni sindacali sono vicine. Anche l’assessore alla scuola-educazione Angela Brandi sposta l’attenzione sulle elezioni sindacali che si svolgeranno a breve e dichiara “Con tutto il rispetto per l’attività sindacale non vorrei che il recente fiorire assembleare sia legato all’imminente appuntamento elettorale. Nel solo mese di febbraio sono state convocate 6 assemblee in 6 giorni diversi”. 

Nidi e scuole a Trieste: che liste d'attesa!  

Nella città Friulana tanti bambini non riescono a trovare accoglienza al nido o alla scuola d’infanzia. Secondo gli ultimi dati, 11 febbraio, sono 600 i piccoli che non hanno trovato un posto. Al nido sono rimasti fuori il 45% dei richiedenti asilo. Alla scuola d’infanzia sono 131 i bambini esclusi per un 14%. 

Troppo lavoro precario e troppe poche supplenti

Le supplenti sono previste sono dopo due giorni di malattia. E questo significa  non poter garantire la qualità necessaria per dare un buon servizio educativo. 
C'è troppo personale precario e ora che le elezioni sindacali si avvicinano, le assemblee si moltiplicano. 
Tra le ipotesi possibile future si profila anche l'esteranizzazione dei servizi.

Troppe riunioni 
 
E  intanto l'amministrazione pubblica, ci mette lo zampino, per creare maggiore disagio possibile, secondo la sindacalista di cgil Rossana Giacaz. A fronte del lamentele dei genitori per le troppe assemblee sindacali dichiara "Solo il Comune  conosce le calendarizzare delle assemblee sindacali" e sempre secondo Giacaz le fissa in giorni diversi per creare maggiori disagi e rendere ostile il clima tra genitori e lavoratori. "Invece di tentare di placare il conflitto, lascia andare. Noi ci prendiamo le nostre responsabilità ma l’amministrazione comunale si prenda le sue: se il dialogo fosse proficuo non ci sarebbe bisogno delle assemblee"  






Fonte: Il Piccolo di Trieste