"Torniamo al certificato medico" Alleanza o guerra al nido?

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Cronaca Bambina. "Facciamo una petizione perché ritorni d’obbligo la riammissione a scuola con certificato medico" lo scrive una maestra di Bologna on-line: Ed è esasperata, così come lo sono, i tanti che commentano. Qualcuno incalza "torniamo anche al controllo all'ASL per i pidocchi" come si faceva tanti anni, per i bambini che non erano controllati abbastanza bene dai genitori. E anch'io proprio ieri, ho scritto qualcosa di simile (leggi qui). Ma la situazione è MOLTO più complessa di come potrebbe apparire e non si può risolvere rapidamente con una petizione. Facciamo alcune valutazioni e proviamo a individuare altre strade possibili.
 
Il certificato d'obbligo

Un tempo era d'obbligo il certificato per la riammissione al nido. Dal 2015 non è più così e i bimbi possono tornano al nido o a scuola senza dover passare dal medico. 

Le educatrici sono esasperate

Se si potesse capire il "polso della situazione" da fb, allora, sarebbe evidente che educatrici e maestre sono stanche, esasperate. si potrebbe capire che i genitori, che riportano bimbi semi malati, al nido o alla scuola sono moltissimi. (Tutti i commenti li potete leggere in questo articolo del Corriera della sera qui). Ma  credo  valga la pena di fermarci un momento a riflettere.

La discussione che corre online 
 
I mal di pancia online corrono veloci, per tanti motivi che non è il caso di elencare qui, chiunque frequenti e usi i social lo sa per esperienza diretta. Si può discutere di un tema tanto delicato, che riguarda l'alleanza educativa in questo modo? Personalmente redo proprio di no. Ed è un atteggiamento molto poco pedagogico. La pedagogia ci insegna che ci si deve confrontare, con calma, portando a spiegare ognuno le proprie ragioni. Lo insegniamo ai bambini quando litigano: perché non farlo tra adulti? 

Il certificato eliminato

Se il certificato è stato eliminato ci sono tanti motivi. Oltre alla scomodità degli orari di ricevimento del pediatra, oltre alle lunghe e interminabili file, che a sembrano dei gironi dell'inferno, è anche vero, che purtroppo, ci sono educatrici e maestre che tendono ad allontanare il bambino per un non nulla. 
Lo scrittore Marcello Fois in un'intervista sui nidi, con attenta lucidità, analizzava proprio questo aspetto "Ai bambini si danno stimoli, si fanno divertire, si educano ma i nidi di oggi sono totalmente disabili di fronte alla malattia. Appena il bambino ha la candela al naso, o una macchiolina rossa, via si allontana, subito fuori..." (Leggi intervista completa qui)  


Oltre al rapporto genitori-maestri

Nel rapporto tra educatori e genitori, oltre ad esserci i bambini, ci sono tanti altri in relazione: gli amministratori, i pediatri, e i politici. Questi come minimo. Si può avviare dopo oltre due anni di "NON certificato" un dialogo e un confronto su questo punto? Credo proprio sia indispensabile. Il dialogo è costruttivo, le minacce on line (per quanto capisca e condivida i motivi) sono "benzina sul fuoco". Le minacce vanno a rompere un sistema che funziona bene solo se c'è alleanza. E statene certi, se la guerra va avanti, ci saranno nuove forme di  servizi privati che ne approfitteranno e quasi certamente a scapito dei servizi qualitativi che abbiamo oggi.