Anche le nonne rinunciano al lavoro per curare i nipotini

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Cronaca Bambina. “I risultati della nostra ricerca suggeriscono una nuova prospettiva per apprezzare il ruolo di asili nido e scuole dell’infanzia, che si rivelano così servizi importanti non solo per sostenere la partecipazione delle giovani madri al mondo del lavoro, ma anche per sostenere la vita lavorativa delle donne prossime all’età pensionistica”. Queste sono le dichiarazioni del ricercatore dell’università di Bologna, Giulio Zanella , che scatta, una fotografia impietosa del sistema lavorativo e famigliare. Attraverso uno studio condotto anche da Peter Rupert  dell’università della California-Santa Barbara dal titolo "Grandchildren and their grandparents’ labor supply" e di recente pubblicato sul “Journal of Public Economics”. L’indagine si è svolta su un campione di oltre 9.000 famiglie americane e dimostra, che non solo le mamme rinunciano al lavoro per occuparsi dei figli, ma anche le nonne accantonano il lavoro per i nipoti.


Cosa ci racconto lo studio?
Lo studio evidenzia alcuni modelli organizzativi delle famiglie di oggi. I nonni, oggi come ieri, si prendono cura dei nipoti, sopratutto quando sono piccoli e forniscono un concreto aiuto ai genitori, permettendo loro di continuare a lavorare. Dall’altro lato, mette in evidenza un nuovo fenomeno: molti nonni impegnati nella cura dei nipoti sono spesso ancora in età lavorativa. L’aiuto in ambito familiare si traduce in un minore attaccamento al mercato del lavoro. 

Giulio Zanella coautore dello studio spiega “Quando si trovano a scegliere tra cura dei nipoti e lavoro, spesso i nonni scelgono di sacrificare il lavoro, riducendo il proprio impegno ad esempio con forme di part-time o rinunciando a forme occasionali di lavoro” E continua “Questo fenomeno, che è vero soprattutto per le nonne, è però potenzialmente problematico, perché con la crescita dell’aspettativa di vita dovrebbe aumentare anche la durata della vita lavorativa”.
Come affrontare il problema?

I due ricercatori propongono l’introduzione di un congedo per i nonni, oppure una riduzione delle tasse sul reddito da lavoro negli ultimi anni prima della pensione. Questo per incentivare i nonni a non rinunciare al lavoro. Un maggior reddito, sostengono i ricercatori, potrebbe essere utilizzato per impiegare una babysitter, ma la risposta principale ai problemi di conciliazione lavoro-famiglia, tanto dei genitori quanto dei nonni deve venire, affermano gli studiosi, da un potenziamento degli asili nido e delle scuole dell’infanzia.


Fonte Unibo