Telecamere nei nidi? Spunta una nuova legge


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Cronaca Bambina Abbiamo ricostruito la cronistoria del ddl anche di recente. La legge che aveva maturato tanti confronti fino ad arrivare ad testo di un certo spessore si è bloccato senza mai arrivare all’approvazione. (leggi qui) Nonostante la bocciatura ci sono state delle generiche dichiarazioni d’intenti, faremo, cureremo.... E poi il silenzio. Eppure il tema sicurezza e prevenzione sono urgenti. Le tane notizie che appaiono sui media lasciano dietro di se bambini o anziani maltrattati e un’ombra profonda sul sistema. La questione torna alla ribalta con un nuovo disegno di legge che propone di videosorvegliare i luoghi di cura e di educazione come asili nido, scuole l'infanzia ma anche strutture socio assistenziali per anziani e disabili.

Videosorveglianza

La recente proposta di legge ha per titolo "Disposizioni in materia di videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia nonché presso le strutture socio-assistenziali per anziani, disabili e minori in situazione di disagio" che spinge anche verso la regolamentazione e la formazione dei lavoratori. La proposta rilancia la questione.

Videosorveglianza negli asili e nelle case di cura

C’è la necessità ed è piuttosto urgente di colmare il vuoto normativo relativamente a una situazione in cui spesso la prevenzione degli abusi è non solo insufficiente, ma proprio inesistente. Le violenze, gli abusi e i maltrattamenti sono quasi sempre le famiglie a scoprirle e denunciarle anche con una certa impreparazione perché non è sempre facile capire quando accade.
Il disegno di legge propone nuovamente di favorire e disciplinare l'utilizzo dei sistemi di videosorveglianza per tutelare i soggetti più deboli, ma anche per restituire maggiore serenità delle famiglie ad affidano alle strutture i propri cari.
La proposta non tralascia anche di prendere in considerazione la tutela della personalità dei minori, la libertà di scelta dei metodi educativi e di insegnamento, nonché la tutela della riservatezza dei soggetti ripresi dai sistemi di telecamere.
Il disegno di legge punta, dunque, a individuare una mediazione e un punto di equilibrio tra la tutela della riservatezza e della libertà dei soggetti coinvolti e le esigenze di monitoraggio ed efficacia di intervento in caso di comportamenti anomali a danno di soggetti deboli e bisognosi di tutela.

Telecamere a circuito chiuso per tutelare minori, disabili e anziani

Si offre a una serie di strutture la possibilità di dotarsi di telecamere a circuito chiuso con immagini criptate, per garantire una maggiore tutela ai minori o agli ospiti delle strutture stesse.
Quali strutture?
Asili nido comunali e privati, scuole dell'infanzia statali, comunali e paritarie, le strutture socio-assistenziali per anziani, disabili e minori in situazione di disagio, convenzionate o meno con il Servizio sanitario nazionale, nonché le strutture di carattere residenziale o semiresidenziale gestite direttamente dalle aziende sanitarie locali.

Le immagini registrate
Le immagini registrate dalle telecamere interne verrebbero acquisite e automaticamente cifrate attraverso un sistema di criptazione a doppia chiave asimmetrica. Il flusso dei dati cifrati in uscita sarebbe trasmesso mediante un cavo ethernet o un sistema wi-fi criptato a un server interno non configurato per la connessione alla rete internet.

Chi potrà guardare queste immagini?
Le registrazioni dei sistemi di videosorveglianza potranno essere visionate esclusivamente dalle Forze di polizia e soltanto a seguito di denuncia di reato presentata alla competente autorità.

L’autorità del Garante

Al Garante per la protezione dei dati personali sarà affidato il compito di adottare un regolamento da per definire le garanzie di riservatezza da osservare per l'installazione e il funzionamento delle videocamere a circuito chiuso.