Chat al nido? Vietata: genera ansia e cattiva informazione










Cronaca bambina. La notizia ha fatto presto il giro del web e dei giornali nazionali. E non c’è da stupirsi perché è davvero curiosa. Il fatto è accaduto in Toscana dove l’assessore alla scuola di Monte San Savino ha deciso di vietare Whatsapp del nido tra educatori e genitori. Il motivo? Tra i più semplici: le notizie che circolavano creavano spesso confusione e generavano stress tra i lavoratori.



Chat vietata

La chat di era di un gruppo di genitori e comprendeva educatori di nido e scuole nel comune di Monte San Savino ad Arezzo. La scelta, certo drastica, è arrivata dall’assessore competente che ha stabilito un netto e definitivo BASTA con la chat. Le chat di gruppo fra genitori ed educatrici verranno archiviate e verrà ripristinato per le comunicazioni controllate e ufficiali tramite il comitato genitori. L’assessore alla scuola che ha stabilito lo stop è Erica Rampini e ha comunicato la scelta con le educatrici dell’asilo nido durante una riunione con le famiglia.


Perché si archivia la chat?
Il gruppo Whatsapp con genitori e insegnanti verrà definitivamente archiviato e cancellato. Il perché è presto detto: le chat, come quelle fra genitori e maestre, possano creare stress collettivo, oltre a far passare informazioni spesso sbagliate o comunque distorte. Dialogare direttamente hanno sottolineato durante la riunione crea meno fraintendimenti.

Una notizia locale?
La notizia da locale ha assunto proporzioni sempre più grandi fino ad arrivare alla stampa nazionale. La notizia è forse stata particolarmente gradita dai giornalisti, che hanno trovato in questa difesa delle vie di comunicazione ufficiali, anche una rivalsa della professione ormai scavalcata da tanti altri mezzi di comunicare. 

E senza chat?
L'assessore alla scuola Rampini ha tenuto a precisare che la volontà della Scuola è quella di evitare il più possibile errori di comunicazione che, per via della vasta quantità di messaggi presenti in chat, sono molto probabili. La chat è stato definita un motivo di forte stress per le educatrici “costrette” a rispondere a richieste di vario genere da parte dei genitori. D’ora in poi tutte le comunicazioni arriveranno tramite i rappresentanti di classe, a voce o per iscritto. Farà scuola questa iniziativa? Si estenderà in altri nidi?