E se i nidi fossero obbligatori?


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Pensieri e parole...Come ogni settembre, anche in questo settembre, fioccano articoli e notizie attorno ai nidi d’infanzia. E come capita spesso si “parla” di questo servizio come di un problema. Di un problema particolare  per le donne: le donne che non trovano posto al nido, le donne che non hanno lavoro, le donne che pur conoscendo il problema in prima persona non cercano alcune soluzione per sé e per i propri figli...




Lavorare o andare al nido?
Nel 2018 in Italia, noi donne, ci domandiamo se ci convenga lavorare fuori casa oppure rimanere a casa ad accudire i bambini. Intanto è bene sottolineare fuori casa, perché per lavorare, noi donne, si lavora sempre tutte e comunque: tra cura di bambini, pulizie in casa, cura di anziani, assistenza generale, controllo delle spese famigliari… E questa anche se è un’ovvietà, ma bene rimarcarla. 

Ma il nido conviene?
Ad ogni modo la differenza che da’ da pensare a studiosi ed esperti è: se ad una donna convenga lavorare oppure no. L’Espresso ci propone un lungo articolo in cui si snocciolano dati e informazioni e che in fondo ci si chiede (con una certa dose di retorica) se il nido convenga e se la disoccupazione femminile dilagante dipenda ANCHE dai costi dei servizi.

Lavoro e costi...
I costi dei nidi sono alti e sproporzionati rispetto ai guadagni delle donne. L' articolo de L’espresso lo dimostra. Per farlo raccoglie dati, quelli sui nidi sono abbastanza vecchi, ma è interessante. La dimostrazione è quasi algebrica: il costo di una retta al nido è troppo alta rispetto allo stipendio medio di una donne. Quindi ci si chiede: ma alle donne conviene lavorare (fuori casa)? E la risposta è automatica e certa fin da subito: alla maggior parte delle donne non conviene continuare a lavorare dopo un figlio!

 
Un problema senza i bambini
Lo sappiamo bene tutte: i dati e le percentuali ci fanno sentire solo più coraggiose e fortunate, se abbiamo un lavoro, oppure meno sole nella disperazione, se non l’abbiamo, ma non risolvono nulla. E questa complessa situazione sta diventando una pericolosa zavorra, non solo per noi donne, ma per tutto il paese dove i tassi di natalità precipitano inesorabilmente.
Quello che però si esclude dal ragionamento, pur legittimo e condivisibile, sono i bambini.
Dentro i nidi ci sono anche loro. I nidi che per una sana e robusta crescita sono molto importanti. Sebbene siano “cari”, sebbene siano pochi sono preziosi per i nostri bambini. Ciò nonostante vengono osservati esclusivamente come il luogo di cura per le mamme che vanno a lavorare (fuori casa). E’ ora di dire basta a questo sguardo antico. Perché se è vero che il nido è anche questo non è solo questo!

E la soluzione?
Per uscire da questa imbarazzante situazione, che andrebbe trattata, ribadita e puntualizzata tutto l’anno e tutti i giorni (e non solo a settembre) potrebbero esserci due possibili strade da percorrere, magari contemporaneamente. Da una parte riconoscere uno stipendio alle casalinghe (senza escludere la possibile carriera ai maschi) dall’altra rendere obbligatoria la frequenza del nido ai bambini. Soluzioni troppo utopistiche? Forse ma puntare in alto a volte fa bene...anche ai bambini.