Crescono le violenze sulle bambine.

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Cronaca Bambina Sono tante le vittime di abusi e violenze nel 2017, il 60% bambine. I dati sono elaborati dal dossier InDifesa di Terre des Hommes. Il dossiet è lungo 68 pagine a scatta una fotografia della condizione delle donne nel mondo. Si concentra poi sulle minori. Abbiamo estrapolato alcune questioni tutte italiane. Il quadro che emerge è sconfortante. I reati di violenza sono in aumento dell8% rispetto ad un anno già tragico. Le violenze in aumento sono di origine sessuali segue la corruzione di minorenne e i maltrattamenti in famiglia. Questi dati andrebbero letti anche in relazione al ddl Pillon, un dd legge, che di fatto, disincentiva e rende pericoloso per le donne denunciare i maltrattamenti subiti dai mariti. Andiamo a verificare i dati.

I dati del dossier 
 
Sono 5.788 i minori vittime di reati nel 2017, l’8% in più dell’anno precedente. La violenza non è generale ma colpiscono soprattutto bambine e ragazze che risultano essere il 60% delle vittime. Il dossier è stato presentato ieri, nella Sala degli Atti Parlamentari del Senato. E presente i dati Interforze sulla violenza sui minori, elaborati per il nuovo Dossier della Campagna Indifesa di Terre des Hommes.
 
Violenza sessuale in aumento

Tra i reati in crescita la violenza sessuale. Le cui vittime sono 699 minori e per l’84% femmine. L’ aumentate è pari al 18% rispetto al 2016. Gli atti sessuali con minorenni sono cresciuti del 13% e sono ragazze nell’80% dei casi. La corruzione di minorenni, compiere atti sessuali in presenza di bambini, è aumentata del 24%. Il 78% delle vittime sono bambine. La violenza sessuale aggravata, quindi violenza sessuale aggrava da diversi fattori, tra cui l’età inferiore ai 14 anni, è in aumento dell’8%. L’83% delle vittime sono ragazze o bambine.
 
Il reato più frequente tra i minori è il maltrattamento in famiglia

I dati sono relativi ai reati emersi. I dati indicano un aumento generale della violenza? Oppure indica una maggiore consapevolezza da parte di chi denuncia? Dieci anni fa le vittime accertate sono state il 43% in meno rispetto al 2017.

Raffaele K. Salinari Presidente di Terre des Hommes dichiara

L’Osservatorio Indifesa ci conferma la necessità di raddoppiare gli sforzi per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro i bambini, in particolar modo contro le bambine. Chiediamo al Governo di non dimenticare l’infanzia mettendo al centro”. Come? Sostenendoprogetti di cooperazione internazionale”... Facendo “monitoraggio sistematico dei dati” “contrastando ogni forma di povertà, abuso o discriminazione dei confronti dei bambini”. Creando una“rete perché solo unendo le forze tra famiglie, attori privati, istituzioni pubbliche e scuole possiamo produrre un impatto reale nella vita delle ragazze e delle bambine e ribaltare i trend sulla violenza di genere”. E infine “formare i ragazzi e le ragazze le bambine e i bambini”.
Di seguito alcuni bravi estrapolati dal dossier che potete leggere da qui

In Italia tamponi e assorbenti vengono tassati con l’IVA al 22% - quella per i beni di lusso -mentre i rasoi con i quali ragazzi e uomini si radono sono tassati al 4%. In molti paesi del mondo la “Tampon tax” è stata abbassata o addirittura annullata?

Gap lavorativo tra donne e uomini in Europa

La Commissione Europea evidenzia come il 57% dei laureati in Europa siano donne, ma solo riescono a trovare lavoro nel settore”. “Il gap tra uomini e donne ha un costo: la mancata produttività dovuta all’abbandono delle professioni digitali da parte delle donne costa 16,1 miliardi di euro” “In Italia la situazione è particolarmente grave: solo il 18% delle donne ha capacità avanzate in campo digitale (gli uomini sono il 22%), a fronte di una media europea del 27% delle donne e del 30% degli uomini”.

Baby mamme in Italia dati Istat

..nel 2016 sono stati circa 1.539 i bambini nati in Italia da madri 18 anni, lo 0,33% del totale delle nascite. Di queste, la netta maggioranza sono italiane (1.226) mentre 313 bambini sono nati da baby mamme di origine straniera”.

Bambine e sfruttamento al lavoro in Italia

Non mi piacciono le sfilate perché non mi danno da bere”. “Detesto i servizi fotografici perché mi cotonano i capelli e quando poi mamma me li pettina, piango”. “Prima dei cataloghi mamma mi proibisce di mangiare pasta e biscotti, mi cucina solo pollo e fagiolini. Frammenti di voci reali dall’universo della moda bimbo, segmento del made in Italy che vale quasi 3 miliardi di euro per il nostro Paese. Mondo abilissimo a preservarsi da occhi considerati indiscreti e indagatori, che cercano soprattutto di bambine italiane”.