Esclusi dai buoni libro. La discriminazione continua sulla pelle dei bambini

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Cronaca Bambina Questa volta succede in Veneto. In regione per ottenere il contributo sull'acquisto di testi scolastici, i cittadini non comunitari, devono presentare oltre all’Isee, anche un certificato sull’eventuale possesso di immobili o percezione di redditi all'estero. L’autocertificazione non vale, i documenti devono essere rilasciati dalle autorità del Paese di provenienza.



Dopo il caso di Lodi (leggi qui) anche in Veneto si chiedono documenti aggiuntivi, a chi non è italiano. Questa volta la norma riguarda l'acquisto di libri scolastici. Secondo quanto rilancia il quotidiano Huffpost, la norma non sarebbe presente né nella delibera di Giunta, né nel bando per la concessione di contributi, ma soltanto nelle istruzioni per il richiedente rilasciate a settembre sul sito internet per la compilazione della richiesta”. 
La certificazione
Il tutto è stato reso evidente in un'interrogazione alla Giunta regionale da parte del Gruppo del Partito democratico. La certificazione richiesta ai cittadini extra Ue non serve in presenza di un'apposita convenzione tra l'Italia e lo stato di provenienza. Basterebbero delle semplici dichiarazioni sostitutive. Secondo gli esponenti del PD, così come ha ribadito di recente anche il garante dell’Infanzia (leggi qui), non si possono scaricare ulteriori incombenze e responsabilità sui Comuni. Senza considerare che si rischia di tagliar fuori dai contributi una buona fetta di cittadini non comunitari che invece avrebbe bisogno di un sostegno".

La regione replica
La replica della Regione Veneto richiama l'applicazione in ambito regionale del Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394 tutt'ora vigente.La norma regola l'utilizzo degli istituti della autocertificazione di fatti, stati e qualità personali relativamente ai soli cittadini non comunitari, appartenenti a Paesi che non hanno sottoscritto con lo Stato Italiano convenzioni internazionali. Dopo Lodi anche la regione Veneta merita attenzione rispetto alle politiche di esclusione che sta di fatto portando avanti e che sono semplicemente discriminatorie.