Per tutelare bambini e alunni? Bisogna tutelare maestri e insegnanti. Parola a Marcello Pacifico











Cronaca Bambina Anche Marcello Pacifico dei sindacati Anief prende una posizione precisa rispetto alla legge sull’uso delle telecamere nei nidi e nelle scuole. Lo fa commentando la notizia sull’arresto di 4 maestre accusate di maltrattamenti alla scuola Montessori in provincia di Bari a Capurso.


La notizia
La notizia che orami ha fatto il giro di tutti i media ci racconta l'arrestate di quattro maestre, della scuola Montessori in provincia di Bari. Le maestre accusate di maltrattamenti spintonavano e prendevano a schiaffi 13 bambini, tutti di 3 anni, al primo anno di scuola dell’infanzia. Dall’accusa emerge che i piccoli erano anche costretti a stare a lungo con il capo riverso sul banco e, quando provavano a sollevarlo, le maestre glielo sbattevano con forza sullo stesso banco.
Marcello Pacifico presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal dichiara:
Ammesso che sia tutto confermato si tratta di casi isolati, a fronte di 800 mila insegnanti che ogni giorno entrano in classe e fanno egregiamente il loro dovere pur essendo lasciati soli e sistematicamente bistrattati dal loro datore di lavoro, lo Stato”.
La scuola non può trasformarsi in un luogo di detenzione. Se si ragiona in questi termini allora le videocamere permanenti dovrebbero essere poste anche nelle caserme, a tutela dei cittadini fermati, oppure negli oratori.
La verità è che per tutelare gli alunni bisogna prima accertarsi che siano tutelati i loro insegnanti che svolgono, come i medici, gli psicologi e gli infermieri, delle helping profession ad altissimo richio burnout”.
E conclude
La verità è che, per tutelare gli alunni, bisogna prima accertarsi che siano tutelati i loro insegnanti che svolgono, come i medici, gli psicologi e gli infermieri, delle helping profession ad altissimo rischio burnout. L’errore è lasciarli soli, in prima linea, ad affrontare classi anche da 30 e più alunni, diversi dei quali con disturbi accertati dell’apprendimento. Pensare che il deterrente delle telecamere possa risolvere tutto sarebbe troppo facile e semplicistico”.