La sfida di Reggio Emilia. Parola all'assessore Curioni

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Intervista a... Confrontarsi con il modello educativo di Reggio Emilia è sempre molto stimolante, non c'è che dire. Oggi in città  qualcosa si muove (anche) politicamente parlando. Reggio Emilia alza la testa e lancia la sfida al governo per rilanciare l’attenzione sul tema infanzia. Incontro l’assessore Raffaella Curioni  che ci spiega questa protesta partita dai cittadini e accolta dalla politica locale. Riuscirà Reggio Emilia a farsi seguire da altri comuni? 

I nidi e le scuole in città: perché lanciate una sfida al Governo su eventuali tagli economici e limiti alle assunzioni?

In città si sono raccolte 3000 firme nel giro di pochissimo tempo. Firme raccolte da genitori, educatori, insegnati, cittadini...

Che chiedono? 
 
Di continuare ad investire e dare attenzione all’educazione ZeroSEi. Tremila firme sono un messaggio importantissimo da ascoltare con attenzione. 

Messaggio cittadino che avete ascoltato e poi... cosa fate? Abbiamo portato il tema in consiglio comunale, come siamo soliti fare. Posso assicurare che nonostante Reggio Emilia sia un esempio per il mondo rispetto all’educazione, molti consiglieri di minoranza hanno protestato per le risorse destinate, con il monito “questo è un lusso!”

Un lusso? Quante risorse destinate al sistema 0-6 in città? 
30 Milioni. Sono circa il 20% del bilancio del comune. La qualità richiede investimento.

Perché "sfidare" il governo? Che tagli e limiti sta imponendo? Non ci sono tagli dichiarati da parte del Governo. 

E allora? 
Allora non si fanno ragionamenti su possibili investimenti. Il ministro all'istruzione ha dichiarato "meno compiti per Natale". Potrebbe essere un ragionamento interessante, ma dopo sei mesi di Governo, mi pare che dovrebbero essere altri gli interventi da pianificare. Invece si taglia sulla continuità tra scuola e lavoro. 

La continuità scuola-lavoro funziona bene? 
 
A Reggio Emilia,funziona molto bene. Rispondeva in modo reale e concreto ad un’esigenza altrettanto reale e concreta: collegare davvero la scuola al mondo del lavoro. 

Il sindaco Vecchi dichiara che è pronto a sforare il bilancio...
 
E’ già successo con il sindaco Renzo Bonazzi. Sforò il bilancio per aprire nidi e scuole. Siamo pronti a rifarlo se i fondi dovessero mancare e le risorse destinata con il decreto 65 non dovessero essere riconfermati. 

C’è questa prospettiva?  
 
Si tratta di una dichiarazione politica. Riteniamo che Reggio Emilia abbia ancora un peso rispetto all’educazione. Con le risorse del decreto 65 siamo riusciti ad avviare nuovi investimenti e tagliare le rette.
  
Tagli alle rette di quanto? 
 
Fino al 40% in meno.

In città ci sono rette a zero? 
  
No, abbiamo fasce molte contenute, ma non a zero. Abbiamo lavorato sul contenimento dei costi delle rette intermedie, sono le famiglie più in difficoltà oggi. 

La retta massima? 
 
Prima era 560 oggi è scesa a 520 euro mensili.

Nidi gratis, un cavallo di battaglia della Lega e dimenticato nei comuni emiliano romagnoli, i "rossi" per eccellenza …? 
 
 Queste misure si devono fare con estrema competenza e in prospettiva. Non mi pare che Nidi Gratis sia così pensato in prospettiva (leggi qui) 

Il metodo Reggiochildren ha conquistato il mondo. C’è consapevolezza in città? 
Come capita spesso si da po’ il sistema per scontato. Per questo noi continuiamo a lavorare per promuoverlo e farlo conoscere. 

Come?  
Con incontri e dibattiti aperti. Ne abbiamo organizzati alcuni con tappe fino a febbraio per metterci in ascolto della città.

Anche Reggio Emilia qualche tempo fa ha registrato un caso di maltrattamento 
 Ci ha colpito tutti molto. La prima reazione è stata rafforzare la punizione e sanzionare. Il segnale che volevamo dare era: queste cose non dovrebbero mai accadere!
  
E poi?  
Abbiamo avviato un ulteriore percorso di elaborazione e riflessione accompagnato da una psicologa, sia interno, con la sezione, che con la scuola. Abbiamo aperto alla città un ragionamento sulle azioni da intraprendere per capire come rafforzare la formazione e motivare al meglio i lavoratori.


Molti delle nostre educatrici-lettrici lamentano come negli ultimi anni sia aumentato il carico del lavoro.. 
E’ emerso anche da noi, il lavoro dell’educatore è un lavoro di grandissima fatica. Oggi si respira anche un clima di sfiducia, che respiriamo un po’ ovunque, e anche mina il rapporto insegnante-genitore. Sta diventando davvero faticoso. 

ZeroSei voi siete sempre stati in continuità, avete avviato nuovi progetti dopo l’approvazione del decreto 65?  
 
Sì stiamo lavorando a due progetti specifici per tentare di incrementare la frequentazione delle nostre scuole dove gli iscritti sono meno. In particolare su due quartieri delle periferia. Sono progetti di riqualificazione con l’avvio della lingua inglese in una scuola con meno iscritti. E alcuni incontri al quartiere Santa Croce, dove c’è una forte presenza di famiglie fragili, con tutti i soggetti che partecipano al sistema integrato pubblico e privato che in questi anni ci ha fatto diventare quello che siamo: un'eccellenza. 

Infine?  
 
Infine Reggio Emilia ha avviato un progetto che non si è limitato allo ZeroSEi ma ha allargato lo sguardo e le competenze anche alla scuola primaria e media inferiore. Un solo progetto al momento, ma di cui siamo particolarmente fiere per la qualità che ne è maturata. 
 
Laura Branca