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Cronaca bambina La domanda è molto
semplice: “Quanto ci costerebbe dare un posto al nido ogni tre
bambini?” Questo “uno a tre” sono gli
obbiettivi fissati dall’ormai lontano trattato di Lisbona, quando
l’Eu, raccomandava agli stati membro (anche l’Italia) di
investire nei servizi educativi per dare ALMENO un posto al nido ogni
tre bimbi. La domanda la pone, e si risponde anche, l’Associazione
nazionale comuni italiani (Anci).
La risposta in
numeri
La risposta
complessiva a livello nazionale è una cifra nemmeno troppo
stratosferica: ci vorrebbero poco più di 2 miliari. Ma la cifra
rimane solo immaginata, perché anche le risorse legate al piano
nazionale sul sistema integrato 0/6, non sono lontanamente paragonabili e si fermano a quasi 680 mln. Risorse del resto destinate al non solo
all’incremento dei servizi, ma anche alla qualificazione dei
servizi, al contenimento delle rette ecc ecc E dal 2020? Ad oggi non sono stati previsti nuovi finanziamenti.
Dal 23% al 33%
Ad ogni modo l’Anci
ha ipotizzato che per colmare l’attuale “gap” che c'è tra il 33% "voluto"
e l’attuale scarso 23% realizzato, ipotizzando un
valore identico per tutte le Regioni, il costo stimato per la
realizzazione delle nuove sezioni è di 500 euro al metro cubo. E se in Valle d’Aosta, Emilia Romagna,
Toscana e Umbria, l’indice di copertura dei servizi socio-educativi
per la prima infanzia è pari o maggiore al 33%, il maggiore
fabbisogno finanziario di infrastrutture si registra nella Città
come Napoli, o Palermo.
La mappa e il sud
La mappa potete
vederla da qui.
Napoli spicca su tutti per mancanza di servizi, nonostante gli
investimenti dei fondi Pac (leggi qui) e nonostante gli investimenti
di soggetti privati che nella città metropolitana hanno aperto asili
nuovi. Che fine faranno i nidi al sud e come farà a crescere il
meridione a cui verranno attribuite meno risorse? Una domanda
inquietante che rimane aperta.