Una brutta domanda Una domanda non dovremmo farci solo davanti a questo fatto di violenza disperata. Perché così non si fa altro che buttar benzina sul fuoco... Un fuoco che già divampa. Questa domanda molto corretta e profonda ce la dovremmo rivolgere sempre: quando non troviamo i servizi pubblici, quando le scuole crollano in testa ai nostri bambini, quando non riusciamo ad integrare persone straniere che nonostante vivano in Italia da anni, come nel caso dell'autista. Un uomo che un giorno si sveglia e sequestra il bus con i ragazzini che incontrava forse tutti i giorni... E questa volta è uno straniero suggestionato dalle notizie sugli sbarchi a fare violenza, magari la prossima volta sarà un italiano che imbraccia il fucile e tenta di uccidere suggestionato da uno stupro di un uomo nero...
Politica: tra scelte e non scelte Si parlerà ancora molto dell'autista calmo e riservato. L'autista che, oggi lo sappiamo, ha avuto la sospensione delle patente perché guidava in stato di ebbrezza e ha tentato di violentare una ragazzina...Si parlerà molto di lui, del suo profilo sui social, di chi frequentava, di che contratto di lavoro aveva, si parlerà dei figli e della ex moglie, faremo a pezzi la sua vita per tentare, non di capire, ma di giudicare meglio e con più violenza possibile! Secondo le prime ricostruzioni: era un uomo tranquillo, un indefesso lavoratore che si alzava presto il mattino....
Reazioni e commenti E tra un giudizio e una lacrima, di fronte ai bambini che sono riusciti a scampare alla morte e ai carabinieri eroi, l'atto di odio non passerà inosservato ai professionisti dell'odio. E noi popolo bue cosa faremo questa volta? Risponderemo puntando il dito contro il negro? Oppure lo giustificheremo perché è intollerabile la politica che Salvini e di tutto il governo contro lo straniero? Riusciremo per una volta ad alzare lo sguardo verso il cielo per vedere la luna o ci fisseremo insistentemente il dito? Vedremo...Quel che mi è chiaro è che questa stagione politica mi sta ricordando sempre più da vicino il momento dell'ascesa di Benito Mussolini, un passato, con cui non siamo ancora riusciti a fare i conti.
L'articolo di La Repubblica