Abbi cura di te. Quali condizioni di lavoro per educatori e maestri? Parola a Paola Grieco

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Cronaca Bambina Si è svolto stamattina a Firenze Abbi cura di te il convegno organizzato dalla Cgil, per restituire i dati di uno studio, condotto da Gianluca De Angelis e Daniele Di Nunzio, rispetto alla salute di educatori, maestri e collaboratori che lavorano nei servizi 06. Oggi incontro Paola Grieco della funzione pubblica nazionale per lo ZeroSei di Cgil per farmi raccontare l'evento.

Lo studio su cosa concentra?
Si tratta di un’indagine svolta tramite questionario che si concentra su un campione di 615 lavoratori che operano nei servizi educativi 06. 
Su 615 lavoratori  quante donne?
Oltre il 97% sono donne mentre l'area territoriale considerata è prevalentemente il nord e il centro. 
E il sud?
Sarebbe importante poter verificare quanto prima.
Quali sono le principali problemi riscontrati?
Problemi alla spalle, al collo, al rachide, alla voce, e sulle ginocchia. Si riscontrano diversi difficoltà e dolori dovuti all'usura. Solo alcune di questi sintomatologie sono però riconosciute dall'Inail come vere malattie.  
Cause scatenanti?
Sono diverse e si incrociano tra loro: lo scarso utilizzo di mezzi correttivi, contenitivi e preventivi e una generale cattiva postura che favorisce l'insorgere delle sintomatologie.
Come prevenire i danni?
Con maggiore formazione al personale e una maggiore corresponsabilità del datore di lavoro ma anche con il rispetto del rapporto bambino educatore che purtroppo non sempre è rispettato. 
Insomma più bambini significa più fatica...
Esattamente, il rapporto lavoratore bambino è definito in un testo di legge nazionale (legge n65) mentre per i nidi è declinato a livello regionale ma questi rapporti non sempre rispettati  e si scaricano sui lavoratori.
Lavoratori sono sempre attenti a utilizzare le attrezzature a loro disposizione?
Non sempre. Secondo i dati anche l'uso dei guanti, durante il cambio del pannolino, non è sempre rispettato. E sappiamo bene che il rischio di epidemia al nido è molto alto.
Oltre a patologie fisiche si registrano anche patologie psichiche?
Certo. Il 50% degli intervistati dichiara che è stato aggredito verbalmente. la causa più diffusa di malessere è la relazione conflittuale con i genitori.  
Perché accade?
Spesso perché manca un sostegno al lavoratore.
Un sostegno da parte di chi?
Dei pedagogisti, da psicologi che non sempre sono presenti nelle strutture. C'è molta solitudine nel lavoro dell'educatore e del maestro e questa solitudine sfocia in stress, che a sua volta può sfociare in bournout. 
Ci sono differenze tra i lavoratori del privato?
I dati ci mostrano che il lavoratore del privato, più spesso non chiede un riconoscimento di non idoneità. 
Perché?
Se al pubblico educatrici e maestre possono essere ricollocate in altri ruoli: dove potrebbero lavorare le educatrici del privato?     
Insomma un problema che crea tanti problemi. Quali soluzioni?  
Le soluzioni devono essere le stesse che ho già menzionate: maggiore formazione e più continuativa. Maggiore diffusione di strumenti utili al salvaguardare il lavoro e il rapporto numerico deve essere a norma, possono succedere le emergenze, ma non devono e non possono diventare la normalità. 
E infine?
Infine, e questo va scritto a caratteri cubitali, la soluzione ai maltrattamenti non può essere la telecamera. Si previene e si tutela il benessere del bambino tutelando la salute del lavoratore non ci sono  scorciatoie.  

Puoi leggere qui il report Abbi Cura di Te