Katia Graziosi racconta Adriana Lodi. La battaglia dell'UDI e la politica delle donne

Adriana Lodi
Adriana Lodi



Di Katia Graziosi




Non è cosa semplice cercare di scrivere su Adriana. Ciò che mi viene subito alla mente è la sua pacatezza, capacità di trattare i problemi politici con i modi delle donne, entrare dentro le questioni complesse partendo sempre dal vissuto delle persone. Una modalità che oggi si è persa e di cui ne sentiamo la mancanza.


E' indubbio che Adriana è un esempio della cosiddetta “passione politica” espressa da donne della sua generazione in questo territorio emiliano. Passione, concretezza una considerazione alta della politica che diviene servizio per l'intera comunità e che incute rispetto da parte dei cittadini e degli avversari politici.

Borgo Panigale e la casa del Popolo

Ritengo che il quartiere di Borgo Panigale dove ha vissuto da giovanissima con un' alta presenza di popolazione operaia femminile per l'esistenza della fabbrica Ducati ha sicuramente influito nella sua formazione politica.

La mia famiglia e la sua erano tra le tante in cui la politica era il pane quotidiano, non se ne poteva fare a meno, non se ne poteva stare fuori , la lotta di classe era essenziale e sentita per cambiare in meglio la vita delle persone. Erano anni molto difficili. Io ero una bambina di 7-8 anni quando accompagnavo mia madre alla Casa del Popolo di Borgo Panigale alle riunioni del Partito Comunista e dell'UDI e alle riunioni di “caseggiato” che in quegli anni erano una formidabile modalità di avvicinamento di donne e uomini alla politica. Si raggruppavano donne e uomini in un cortile se era bella stagione o a casa di una famiglia e venivano ascoltati i problemi. Ricordo il “cortile “ della casa di Adriana, nella mia mente scorrono soprattutto visi di donne, tante donne alcune mamme di mie amiche di giochi.

Le donne, le compagne  

La mia percezione di quel periodo è che nessuna/o veniva lasciata/o sola/o. Nei momenti di difficoltà le compagne dell'UDI piuttosto del PCI c'erano sempre. E quando mia madre viene arrestata insieme ad Angela sorella minore di Adriana perché distribuiscono mimosa l'8 marzo 1955 è come se si aprisse una gara di solidarietà nei confronti delle famiglie delle arrestate.

Adriana era già in quel momento nell'organizzazione sindacale della CGIL e sa bene che basta poco per essere arrestati con il clima di repressione antioperaia che si viveva in quegli anni.

Non dimenticherò mai la sensazione di grande umanità che percepivo sempre con donne presenti in casa mia per accudirmi e la preoccupazione -che veniva fuori nelle frasi da me percepite – per il fatto che la sorella di Adriana pur essendo minorenne restava in carcere.

Fili che hanno collegato idealità, solidarietà, territorio, persone. Adriana una di noi. 

Il rapporto con il territorio

Ciò che mi preme ricordare al di là dell'essere stata l'unica donna nella Giunta Fanti, è l'appartenenza a quella generazione di amministratrici che mantiene costantemente vivo il rapporto con il suo territorio e quindi con il suo elettorato, un modello in cui il dentro le Istituzioni ed il fuori non ha barriere e fa sentire il cittadini partecipi a tutti gli effetti.

La tutela dell'infanzia ed i servizi che servono per farla crescere bene e non essere solo dei parcheggi per bambini, è il suo costante e lungo impegno politico. Adriana = asili d'infanzia . E' così che a tutte noi piace ricordarla. La donna degli asili.

Nell'organizzazione dell'UDI che fa della battaglia per gli asili nido la centralità della propria politica negli anni'60 trova interlocutrici a tutti i livelli, la mobilitazione è ampia e visibile. Tante le iniziative con le donne e Adriana, occorrerebbe una apposita ricerca nei nostri archivi per documentare l'intreccio sinergico di Adriana deputata con UDI. Il movimento delle donne in quegli anni è forte e coeso e imprime una spinta decisa all'abbattimento dei vecchi modelli (Omni) e Adriana sa raccogliere tale forza .

E' trascorso parecchio tempo da quelle lunghe lotte che l'hanno vista protagonista. L'infanzia ed i suoi bisogni non trovano ancora le risposte esaustive che volevamo . 

Laurea ad Honorem

Il riconoscimento di questo suo lungo e meritato impegno è arrivato ora con la Laurea ad Honorem che le conferisce l'Università di Bologna il 3 dicembre 2019. Proposta nata dal basso, da tante donne della città . Una vittoria per le donne.

Infine il mio pensiero affettuoso ad Adriana per non avere dimenticato le sue compagne di tante battaglie politiche e di essere stata vicina a mia madre Anna al termine dei suoi giorni di vita.


Katia Graziosi 
Presidente UDI Bologna