Quando si smarrisce il regolamento... La triste storia dei nidi di Orbassano




 
Cronaca Bambina 
Questo post potrebbe cominciare con "C'era una volta..." e potremmo poi continuare a raccontare i fatti (purtroppo reali) che si sono svolti a Orbassano. Strane vicende di un'avventura favolosa che comincia come una tragedia buffa e si conclude con un lieto fine.  




La carta smarrita
La nostra storia comincia con un regolamento smarrito. Nel prezioso regolamento la Pubblica amministrazione firmava un accordo con i sindacalisti in cui si ribadiva ciò che è già fissato anche dal contratto nazionale dei lavoratori: ovvero che durante le chiusure dei servizi il personale sia comunque a disposizione per attività di formazione o per aggiornamento. Ma ahi noi, questo accordo fu smarrito e fors'anche dimenticato, sebbene fosse citato a più riprese in altre comunicazioni e informative della pubblica amministrazione. Ad ogni modo un brutto giorno, nella primavera del 2017, il Comune invia, ad ogni singolo lavoratore impiegato nel nido comunale, una lettera per chiedere ai dipendenti la restituzione della retribuzione delle giornate dei periodi compresi tra Natale e Pasqua.

I sindacati scendono in campo!

Le lavoratrici alquanto stupite, con missiva in loro mano, si recano dai sindacati per chiedere: aiuto! Si comincia così una trattativa ma la vicenda si conclude davanti ad un giudice che con sentenza del 24 gennaio del 2019 quando si esprime a favore dei lavoratori. La nostra storia si conclude?  No, perché il capriccio, o forse chissà qualche strano sortilegio, non consente alla PA  di udire sentenze negative. Infatti il giudice oltre a dar ragioni ai lavoratori sottolinea anche come l'onere di organizzare le attività durante la chiusura spetti solo all'ente Pubblico. Ma il comune sicuro del fattosuo fa ricorso al Corte d'Appello. E la Corte d'Appello il gennaio del 2020 ribadisce le stesse ugual sentenza.

Chiudiamo questa triste storia

Con lieto fine per i lavoratori, la nostra strana  storia si conclude, che se non proprio tutti contenti, la maggior parte lo sono. Unico rammarico son le spese di dovute per questa strana vicenda che ammonta a 20 mila euro di risorse pubbliche.

Fonte comunicato FP Cgil Torino 


Informati: Mamma portami al nido!