Coronavirus e la chat dei genitori: Tornare bambini per essere responsabili


 
Cronaca Bambina 
Questa mattina mi sveglio con diversi messaggi accumulati nella chat dei genitori. Ne conto 27. Ci metto un po' a riprendere il filo del discorso e tra una tazza di caffè e due carezze al gatto, mi sforzo  di capire quei 27 messaggi che aumentano di momento in momento. Essendo rappresentate mi sento investita di responsabilità: devo prendere una posizione? Devo dire qualcosa di saggio? Intanto trovo l'audio messaggio numero uno, quello che in pochi secondi ha gettato nel panico tutti. E' un padre (che non conosco) che dice che sua figlia (che in questi giorni è sempre in giro) è forse infetta da Coronavirus. E con una certa dose di rabbia e frustrazione grida "basta dobbiamo tenere a casa i nostri figli!"  



Il panico corre online

I messaggio che seguono sono tanti: chi domanda, chi recrimina e poi un genitore che smentisce tutto "La bambina (di dodici anni) non è affatto ammalata, nemmeno lontanamente" Il resto dei messaggi lo lascio all'immaginazione.  

Il discorso di Giuseppe Conte

Butto giù un breve (e inutile) messaggio in cui faccio presenti le nostre responsabilità di genitori e richiamo all'attenzione il discorso del presidente Conte, che fa un inciso, anche sui ragazzi che non dovrebbero trovare tutti insieme a far festini a scuole chiuse ecc ecc La mia posizione che ritenevo (chissà perché?) determinante, viene abbattuta da  altri 30 messaggi lapidari che mi danno in tono non troppo velato della debosciata che si affida al presidente...

Le relazioni ai tempi del coronavirus

Non mi rimane che rassegnarmi alla mia inutilità e ai pensieri. Penso che sarebbe bello che almeno noi adulti ci comportassimo in modo razionale e invece, in questo strano e delicato momento, sono proprio i bambini (e i più giovani)  che ci vengono in aiuto con la loro saggezza innata. Perché loro, se non sono stati troppo terrorizzati dai nostri discorsi, stanno vivendo questo momento con molta più serenità: vivendo alla giornata e affidandosi alle decisioni degli adulti.

Tornare bambini per essere responsabili 

E perché no, in fondo? Anche noi genitori, noi adulti, in questo momento possiamo tornare un po' bambini e NON dover decidere cosa fare, Come farlo ecc ecc Quello che ci viene richiesto è affidarci alle direttive e aspettare. Insomma eseguire e tentare di vivere il momento per quello che è: un momento difficile ma superabile. 
 
Come ricorderemo questo momento?
Mentre sto ragionando ancora su questa piccola vicenda da chat di quaranta, cinquantenni, arriva mia figlia didodici anni in studio e mi chiede "Ma il corona sarà ricordato nei libri di storia?" Una domanda che fino ad ora non mi ero mai posta, o forse chissà, in qualche angolo della mia mente stava acquattata pronta a balzare alla mia attenzione. "Forse, non lo so" rispondo con un sorriso, mentre penso dipenderà dal numero dei morti. Ma lei ha già tante idee in proposito ed è convinta di vivere un momento memorabile, uno di quei momenti che racconterà ai nipotini, quando avrà l'età della nonna... A me non rimane che mantenere il sorriso e vivere questo momento quotidiano e straordinario.