LezioniOnLine? Impariamo dal Maestro Manzi




Cronaca Bambina 
#Lezionionline girando sul web si possono vedere diversissimi contenuti confezionati con mezzi di fortuna, come del resto è normale che sia in una situazione tanto difficile che ci ha colti impreparati. Ma i bambini (sopratutto i bambini) fanno fatica ad ascoltare audio che si sentono poco, o a guardare immagini tagliate, o ancora a stare attenti e fermi davanti a lezioni poco coinvolgenti. Come fare allora? Online ci sono tantissimi consigli, tanti a pagamento, noi aggiungiamo una nostra riflessione sul tema LezioniOnLine,  tornando al nostro Maestro: Alberto Manzi. Colui che in fatto di Videolezioni ha fatto (davvero) scuola!       





Il Maestro Alberto Manzi: un uomo da riscoprire 

Alberto Manzi classe 1924 dopo aver diretto la scuola sperimentale dell'istituto di Pedagogia della Sapienza di Roma, dopo aver insegnato ai bambini della scuola elementare , tra il '60 e il '68, con molta umiltà e fantasia ha insegnato, a circa 1 milione e mezzo di Italiani  a leggere e scrivere con lezione in Tv. Si è rivolto agli analfabeti, che in quel tempo erano ancora moltissimi, (come si può intuire dai numeri) per avviare una scuola popolare. Nel video che proponiamo e condividiamo, troviamo un Manzi maturo, che intervistato dopo anni da quell'esperienza, racconta come ha avuto inizio il celebre programma Non è mai troppo tardi. Dopo quell'esperienza tornò a fare il maestro a Roma e continuò a scrivere. (Ricordiamo l'indimenticabile Orzowei (storia per ragazzi) e L'avventura di un maestro in cui racconta la sua esperienza professionale).

La Rai  e l'istruzione
L'idea di una TV popolare che poteva insegnare e arrivare in tutte le case degli italiani (come oggi ha realizzato la Spagna)  era lanciata della stessa RAI, l'unica tv esistente, nel 1960. Manzi è riuscito ad inventare il modo migliore per giungere allo scopo. Con estrema modestia e senza alcun preconcetto ha capito che non poteva insegnare come se fosse in aula e ha spostato l'attenzione sul mezzo che aveva a disposizione: la Tv.  

Non è mai troppo tardi!
Il programma è andato in onda per otto anni, si è replicato in 72 paesi e ha fatto diplomare oltre 1,5 milioni di persone. Un risultato davvero eccellente. Se maestri della bravura e capacità di Manzi sono più unici che rari, se di set professionali (microfoni, luci, telecamere) che potevano offrire la Rai, oggi non ne abbiamo, è utile però concentrarsi come fece Manzi sul modo di comunicare.    

Le lezionionline

Le Lezionionline, per essere efficaci, dovrebbero essere brevi. Devono affrontare un argomento per volta, spiegato possibilmente con diversi esempi. Utilizzare mezzi grafici che accompagnano la voce, (come propone Manzi) è sempre un buon modo per animare e coinvolgere. (Assicuratevi che il foglio sia ben illuminato).  Oggi nelle piattaforme (ufficiali e non) che creano classi virtuali c'è la possibilità di  dialogare con gli studenti che è sempre un buon modo per favorire la comunicazione. Ogni tanto sbagliate! Come suggerisce Manzi, per favorire il dialogo e l'attenzione. 

Comunicare online 06
Per le scuole d'infanzia e i nidi, dove maestre ed educatori vogliono  comunque mantenere i contatti con i propri "piccoli studenti", le cose sono ancor più complesse, come già scritto, i bambini di quell'età sono difficilmente coinvolti da immagini. Se videolezioni sono sconsigliate è bene comunque mantenere i rapporti con i bambini, meglio audio più che i video. Anche in questo caso  i contenuti dovranno essere brevi ridotti a  2, 3 minuti. Se dovete trasmettere messaggi in così poco tempo ragionate prima sul come comunicare: cosa dire prima, cosa esporre al centro e come concludere. 
In tante ci scrivete quali favole o filastrocche raccontare. Ci ragioneremo. Intanto ricordatevi i tempi e di scandire bene le parole. 


Informati: Mamma portami al nido!