Uscire o non uscire con i bambini? Un falso problema.


 
Cronaca Bambina 
Si muovono pedagogisti e genitori per chiedere chiarimenti sui diritti dei bambini in  questo tempo di reclusione forzata in casa. C'è anche una petizione
che conta alcune migliaia di firme e tra le firme spunta anche quella di Francesco Tonucci, (leggi intervista qui) uno dei più tenaci sostenitori dei diritti dei bambini. 

Bambini reclusi in casa

Uscire o non uscire di casa con i bambini? A qualcuno la domanda sembrerà retorica o peggio tendenziosa, sopratutto per chi vive in territori come la Lombardia, dove il virus fa centinaia di morti al giorno. 
Ma il fatto è che i casi delle vita sono tanti e i bambini vivono ovunque anche in contesti difficili, molto difficili. Chi li tutela in queste particolari e difficilissime circostanze? Teniamo sospesa un momento questa domanda.       

La petizione

La petizione la potete leggere qui.  I firmatati chiede, molto correttamente, dei chiarimenti rispetto a come dovremmo comportarci con i bambini. Nella circolare i bambini non sono citati. Dimenticarli significa  squalificarli a cittadini di serie B. 

Uscire o non uscire in questi tempi?

I bambini dovrebbero uscire di casa? Francamente non lo so. Non sono affatto competente per formulare una risposta che bilanci e pro e i costro. Ma il centro del nostro ragionamento non è questo. Il centro è: come sono trattati i bambini in questa circostanza straordinaria? Invisibili agli occhi di molti, (anche dei politici) sono molto visibili agli occhi di altri che in questo momento stanno lucrando sulla situazione creando più ansia e consolidando la frenesia che abbiamo nella vita normalmente.

Attività per passare il tempo con i bambini
 
Basta girare online per capire quello a cui mi riferisco: articoli, tutorial ed esperti impazzano. I titoli sono simili a questi: 5 idee per giochi creativi . 10 suggerimenti per trascorrere il tempo con i bambini, 8 lavoretti da fare con i bambini. 15 soluzioni per passare il pomeriggio.... Oltre ai contenuti online di soggetti privati anche le istituzioni (nidi, scuole d'infanzia, centri educativi) inviano ai genitori contenuti ludici, lavoretti,  letture "per mantenere i contatti con le famiglie in difficoltà". Ma le famiglie in difficoltà non si salvano così. Sarebbe più utile capire che in questi tempi tutti siamo coinvolti e i vicini dovrebbero (molto banalmente) aiutarsi.

Chi ha più difficoltà a rimanere in casa?
 
Sono tanti i pedagogisti che affermano che il tempo di reclusione per i bambini
(e i ragazzi) sarà di difficile gestione. che nessuno se ne occupa e che creerà traumi, traumi per un'intera generazione. Ora esclusi i casi difficili, che in questo momento diventano un'emergenza nell'emergenza e che non dovrebbero MAI essere dimenticati (e non lasciati a tutorial), i bambini che vivono in case "normali" ritengo abbiano molte più risorse e competenze degli adulti per resistere in questa situazione sospesa. Dovremmo avere più fiducia nei bambini e nei giovani anche per imparare da loro. Avere fiducia nelle loro infinite potenzialità, significa aiutarli a crescere sani e robusti emotivamente. Dare loro la libertà, spesso soffocata, di "non far niente" significa aiutarli a sviluppare la fantasia che nell'ozio cresce forte e ben radicata. 

Informati: Mamma portami al nido!