Il virus, le ingiustizie e la politica


 
Pensieri e parole
Sono in tanti a scrivere e parlare di scuola in questi giorni, giorni che sono ancora sospesi e terribili. E mentre ci abituiamo alla conta dei morti e alle notizie più violente, quelle che ci mettono in evidenza tante ingiustizie che il mondo del lavoro (sopratutto quello), ha realizzato nel tempo, faccio un ragionamento per iscritto su quello che trovo sia uno dei temi su cui dovremmo lavorare nei prossimi tempi. 


Medicina e pubblico

Faccio una premessa che parte dalla sanità. In tanti non hanno mai smesso di lavorare in questi giorni di emergenza.  Ai tanti medici e infermieri che hanno lavorato, con poco personale e a volte mezzi di fortuna,  si è detto in più modi GRAZIE e si è anche parlato di eroi e infatti di personale sanitario contiamo anche lì dei morti. Del resto la pandemia del Covid19 ci ha colto di sorpresa anche se nel 2003 la Sars (tutt'altra storia) ci aveva già mostrato le possibilità di pericolo della diffusione di un virus sconosciuto. Bill Gates del resto è da  anni che ne parla, forse per l’attenzione che ha nei confronti dell’Africa, paese spesso attraversato da emergenze sanitarie.

Gro Harlem Brundtland, politica e allora direttore dell'organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato 
"La SARS ci sta insegnando molte lezioni. Ora dobbiamo tradurre queste lezioni in azioni. Potremmo avere poco tempo -indicando un possibile e nuovo contagio- e dobbiamo usarlo nel modo più saggio". 
Anche se oggi siamo di fronte ad un nuovo virus del tutto diverso e la situazione non è quella del 2003, è certo, che queste parole colpiscono anche perché di tempo ne abbiamo avuto, anche perché già allora si indicavano le strategie più corrette per contenere il virus: rafforzare il sistema di salute e ricerca pubblica. (leggi il comunicato completo da qui)  

Scuola e nidi pubblici

Con un doppio salto mortale lascio il discorso della sanità e della prevenzione per sottolineare la parola pubblico
E quindi torno alla scuola e ai servizi educativi 06 (ormai sono sotto lo stesso ministero). Anche in questo comparto delicato e importantissimo (almeno a parole) l'emergere ha mostrato l'importanza del pubblico. 
Lo sanno bene le tante titolari, spesso donne, che hanno un nido o una scuola privata accreditata e che, non vedendosi pagare le rette dai genitori, non percependo contributi pubblici, saranno destinati alla probabile chiusura. E in fondo per molti può sembrare una giustizia: dopo anni che i pochi soldi del pubblico sono stati (in tante occasioni) ripartiti col privato, adesso, questi ultimi sono destinati alla morte naturale.

Un discorso politico 

Il discorso però è molto più complesso di così. Perché in quei nidi e in quelle scuole che lo Stato in tanti anni non è mai riuscito a garantire a tutti, ci vanno anche i bambini (se non dei poveri) anche delle famiglie "medie" quelle i dove magari si lavora in due e lo stipendio di uno, si mette nella retta,  per continuare a lavorare anche dopo (sopratutto le donne) e in qualche illuminato caso, si capisce che il nido e la scuola è un'opportunità peri  bebè.  Il discorso allora qual'è? Se nessuno interverrà queste strutture private, che da anni  camuffano le mancanze dello Stato che dice "W i nidi" e ci ha sempre investito pochissimo, finita la pandemia, chiuderanno lasciando a "piedi" bambini e le donne .  

Il mondo non sarà più lo stesso

Si, il mondo lavorativo potrebbe peggiorare di molto se non chiediamo a viva voce, e sempre più forte, alla politica di occuparsi di questo difficile broglio di gestione di servizi (educativi, sanitari, sociali, di cura, psichiatrici....) pubblico e privato. Un mondo duale cresciuto senza un vero governo e dove abbiamo nascosto il solito giochetto: "paghiamo di meno il lavoratore e tanto riusciamo a dare a tutti un servizio... " il Covid 19, tra molte ingiustizie, ci ha messo in evidenza anche questa.  Ed è ora con i dovuti tempi di occuparcene seriamente e con giustizia sociale.   


Informati: Mamma portami al nido!