Quando riapriranno nidi e scuole d'infanzia? La risposta politica


Cronaca Bambina 
Se la fase due non è ancora partita e ancora non sappiamo chi riaprirà e in che tempi, i media spandono fiumi d'inchiostro per anticipare una notizia che di fatto ancora non c'è. In tante ipotesi di riapertura la scuola è al centro del dibattito di molti, perché tra chi ci lavora e chi la frequenta, l'apertura della scuola interessa molti e di conseguenza è un tasto particolarmente delicato. Tra tante domande che si mettono in fila ce n'è una che viene posta con sempre più urgenza: quando e come riapriranno i nidi e le scuole d'infanzia?  Forse e sottolineo forse si abbozza una risposta.   



Distanza tra bambini si può mantenere?

Qualche giorno fa in modo pacato e civile Giancarlo Cerini presidente della commissione infanzia al Miur ha sollevato il problema. Cerini dimostrando di conoscere come si comportano i bambini tra 0 e 6 anni (fatto non del tutto scontato nemmeno tra gli esperti) e ha fatto notare che mantenere la distanza tra i piccoli, è impossibile. Ha poi sottolineato che ai nidi e alla infanzia la sperimentazione e socialità sono fattori centrali dell'attività educativa. 

Ma in Europa cosa fanno gli altri paesi?

Sono tanti i paesi che si preparano alla riapertura di scuole (alcuni già dal prossimo mese) e qualche paese, come la Francia, la Germania e la Danimarca, annunciano anche l'apertura per i servizi 06. Ogni paese dirige questo delicato passaggio in modo diverso. Chi scaglionando gli ingressi, chi prediligendo l'ingresso ad alcune categorie di bambini. In generale si pensa di "favorire"le famiglie che hanno il doppio lavoro, e quelle che vivono più ai margini della società (per povertà, situazioni familiari difficili ecc ecc) Per avere un'idea precisa di chi fa cosa vi invito a leggere questo dettagliato articolo de Il Sole 24 ore dove sono elencati molti paesi.

E in Italia?

La politica prende tempo mandando comunicati spesso fumosi che si contraddicono e che non citano quasi mai i servizi 06. Del resto le decisioni sono già molto complesse per la scuola dell'obbligo, figuriamoci per quella dei più piccoli. segmento educativo che In fondo è ancora considerata da molti un  qualcosa di superfluo e necessario solo per i genitori con doppio lavoro. 


Tante voci 

Intanto sui social si commenta, si critica, si propone, si cerca una possibile soluzione con idee anche molto fantasiose... Quello che emerge da tanti commenti, più o meno centrati, è la trascuratezza con cui si guarda al tempo. da qui a 15 giorni (quando la fase due sarà definita) potrebbero cambiare moltissime cose anche in termini di numeri di contagi. In tanti commenti emerge anche, come spesso capita, un'ammirazione smisurata verso le politiche estere "là si riapre perché noi no?" Senza considerare che non tutti i paesi europei partono dalla stessa situazione in numero di contagi, in diffusione di strumenti per contenere il contagio, o per condizioni di servizi.

Quando il vociare aumenta... 

Di fronte a tanti commenti, e vociare, la politica batte un colpo. A darlo è la viceministra Anna Ascani che rassicura "Al ministero ci stiamo occupando di tutti i ragazzi e i bambini, sin dai primissimi anni di vita: dobbiamo trovare soluzioni per garantire percorsi educativi di qualità per tutti, nonostante le misure restrittive per contenere il contagio, e sostenere le famiglie nel loro impegno quotidiano accanto ai propri figli". 
Questa affermazione che in sostanza si traduce con "stiamo lavorando" potrà placare almeno un po' gli animi?