Riaporono i NON nidi. Si alza il sipario del teatrino


Pensieri e Parole
Il presidente Stefano Bonaccini tuonava, come molti altri presidenti, perché in regione si potesse riaprire. E ecco che a Bologna si riapre. Alle educatrici da un giorno all'altro, senza regole davvero credibili, è stato comandato: "andate ed accogliete". Nel mentre i genitori, che fino all'altro giorno hanno chiesto un posto per i loro bebè, oggi si lamentano perché a luglio potranno accedere solo in pochi (solo chi già da mesi aveva iscritto i pargoli al mese di luglio). Ora la situazione, quasi ai confini della realtà, è una situazione (ancora una volta) NON gestita politicamente con uno scaricamento di responsabilità sulle spalle degli ultimi: educatrici e sopratutto collaboratori. 


Riapertura si o no?

Riaprire i nidi per l'estate? Intanto precisiamo, a qualcuno ha dato fastidio,  non riaprono i nidi, riaprono dei servizi di altro tipo, più di cura che educativi. E in fondo i genitori hanno bisogno di questo: vogliono un posto per i loro bebè. E trovo corretto cambiare nome a questi servizi "tampone" perché non sono nidi ed è bene sottolinearlo.
Per cui è giusto riaprire dei servizi di cura? Ni. E' giusto aiutare i genitori ma non è giusto riaprire servizi fatti con queste modalità: che mandano allo sbaraglio gli educatori con poco preavviso e senza procedure credibili, senza averli coinvolti, ascoltati, resi partecipi. (E del resto è da anni che il personale non è coinvolto, ascoltato e reso partecipe). 

Le scelte politiche 

Questa riapertura dei NON nidi è una farsa. E' più che altro un teatrino. Alzato il sipario si mette in scena la commedia: "Elettori guardate quanto siamo bravi in Emilia Romagna! Anticipiamo l'apertura dei servizi! Diamo risposte ai cittadini"
Ma riaprire: senza adeguare davvero le strutture. Riaprire: senza avere tempo di condividere una progettazione pedagogica di un servizio completamente diverso. Riaprire per tre settimane circa di cui una settimana è di inserimento: a chi è davvero utile? Se si voleva dare risposte a molti di cura e in breve tempo si potevano valutare altre soluzioni più snelle e più flessibili, . 

Divide et impera
Infine si riapre a luglio senza dare il solito incentivo alle educatrici. E questo non è tanto un risparmio e non è nemmeno una scelta casuale. Il ragionamento che c'è alla base è di tipo vendicativo: "alle educatrici del pubblico che fino ad oggi sono state a casa a non far niente non si da anche l'incentivo!"
E se si lamentano, agli occhi dei più, passano per irresponsabili e cattive. 
E la guerra scoppia.
Le educatrici del privato (che in tante) sono senza cassa integrazione da giugno e scalpitano (non tutte) per tornare a lavorare si ribellano "basta con sti privilegi!", i genitori si infuriano... "queste  lazzarone insensibili che vogliono anche l'incentivo!" 
Ed ecco che il vecchio detto romano "divide et impera" torna  attuale. Si divide per disperdere le forze e comandare meglio senza per altro assumersi grandi responsabilità o dare risposte reali ai cittadini.