Calano le iscrizioni al nido: Che fare?


Cronaca Bambina 
In molte città le iscrizioni ai nidi calano. Solo a Firenze sono meno 300 iscritti in questo strano e caldo settembre. Tra preoccupazioni reali e immaginate, l'effetto Covid, si fa sentire: ma sarà solo una questione di epidemia? 
 
Se i nidi perdono iscritti i motivi potrebbero essere diversi. E se immaginare tutte le motivazioni che hanno indotto le famiglie a scelte alternative è difficile, se ogni realtà presenta difficoltà differenti, alcune certezze le possiamo avere fin da qui. Sono piuttosto ovvie invero: pagare rette, anche importanti, con l'incognita di quanto i bambini potranno effettivamente frequentare, è un bel deterrente all'iscrizione. 
Lo è in tempo normali, figuriamoci in questo settembre fatto di mascherine, regole rigide, aumento dei contagi e precarietà del lavoro...
E se di solito ci si organizza con i nonni, quest'anno, il buon senso, ci impedisce di ricorre ai più anziani. Che fare allora? 
Tra permessi ormai consumati, un lavoro sempre meno regolato e sempre meno pagato, il rischio, ed era chiaro fin da giungo, è che al nido ci si rinunci e che un genitore, verosimilmente la madre, rimanga a casa. 
Ci saranno tanti altri motivi per cui le famiglie rinunciano al nido. E del resto in alcuni casi le famiglie stanno rinunciano perfino alla scuola dell'obbligo! 
 
Succede a Prato, dove una delle comunità più importanti di cinesi mentre decidono di non mandare i figli a scuola, con ogni probabilità guardano dubbiosi, il manifesto del PD che propone, per le elezioni regionali, il candido volto della vicesindaco di Firenze Cristina Giachi che porta la scritta: "una T(t)oscana come te". Ma come te, chi? Come una madre cinese? Come una donna senza lavoro e figli piccoli?  

Ad ogni modo. Una volta che ne abbiamo verificato e preso atto dell'ovvio, la domanda che ci rimane da formulare è la solita: Che fare? Quali soluzioni immaginiamo per l'anno ad intermittenza nido-scuola 2020-21?