Quando il padre si sente escluso (anche) al nido. Dada Daniela risponde

 



Dada Daniela Risponde
 

Buongiorno Dada Daniela,

Sono il padre di una bellissima e simpaticissima bambina di poco più di due anni che cresce bene, anche se ci sono stati momenti di difficoltà, la bambina è nata prematura, le cose sono andate sempre meglio. Le maggiori difficoltà, forse, le ha avute mia moglie, la madre, che si è attaccata alla piccola in modo eccessivo(...) 

Durante il primo anno c'erano tante visite e controlli, e mia moglie, ha deciso di lasciare il lavoro per fare meglio e con più calma. Sembrava una scelta ben ponderata, essendo che era scarsamente retribuita, e non avendo più soddisfazione professionale. (...) Il rapporto però madre e figlia diventava sempre più stretto mentre io venivo escluso sempre più. Ogni cosa che facevo non andava bene e ogni volta c'era una scusa per non lasciarmi solo con la bambina, come se non si fidasse di me. A seguito di diverse discussioni tra noi abbiamo deciso di mandarla al nido. Abbiamo scelto di farla frequentare part-time in un nido vicino, con ottime referenze vicino a casa.

Speravo che le cose potessero volgere al meglio, ma non è cambiato molto. Anche in questo nuovo rapporto, quindi con le signorine dell'asilo, io sono rimasto esclusivo e mia moglie non fa altro che criticare tutto quello che fanno le ragazze. Quel che è peggio è che lo fa davanti alla bambina che pur essendo piccola percepisce la scontentezza della madre. La bambina del resto vuole andarci al nido e racconta con affetto, in particolare di una delle ragazze, che io però non ho mai neanche visto. Il fatto è che più la bambina sembra voler andare al nido, più moglie si agita e parla male dell'ambiente. 

Come posso "intervenire", come posso inserirmi in questo rapporto senza aggiungere ansia a mia moglie? Come posso costruire un rapporto indipendente al nido? 

Fabrizio T.


Gentile papà  Fabrizio,
 
Sono contenta che ci sia un papà che chiede, anzi si chiede  come essere incluso nel rapporto con la moglie nel progetto di occuparsi della bambina .
 
Dunque cerco di essere concreta... come sempre. 
 
Non ti spaventare del legame che tua moglie manifesta con la bimba, i primi anni sono caratteristici di questa fusione. Specie quando una donna lascia il lavoro... si sente connessa in modo viscerale con il figlio. 
 
Se puoi, con molto garbo, cerca di coinvolgerla in un incontro, anche virtuale, con le maestre... A volte è  utile  spostarsi, cambiare  terreno per poter trovare un miglior modo per comunicare.
 
Mi è  accaduto di vedere coppie che riuscivano a ragionare insieme sui figli in un modo molto partecipato... come se uscire di casa fosse già un aiuto, come se poter parlare all'esterno fosse uno stimolo maggiore.
 
Nelle sezioni del nido e della scuola d'infanzia esiste il modo di trovarsi fra genitori, cioè  condividere momenti di  riflessione  sulla crescita insieme, famiglie che condividono i temi più importanti della loro vita, si mettono a confronto... aprono agli altri  i dubbi, le  incertezze.
 
Questa dimensione collettiva aiuta, specie  chi è  un po' arroccato sulle proprie posizioni. 
 
Tenta questa  strada Fabrizio... potrebbe essere uno stimolo indiretto più efficace che un insistente pressione su tua moglie.
 
Ha bisogno di tempo... e di confronto...
 
Se poi questo non funziona... magari ci risentiamo! Non vogliamo perdere un papà cosi attento!
 
Dada Daniela