Da maestra disperata a maestra organizzata: come sopravvivere a Settembre?




 
Non chiamarla (scuola) Materna 

Settembre è iniziato e siete già delle “Maestre sull’orlo di una crisi di nervi”?

Niente panico! Sono qui per aiutarvi e lo faccio con un’esperta, Marta Noè che si occupa della formazione di bambini, insegnanti ed educatori nella sua scuola di Milano Musindò ed autrice del seguitissimo blog: una maestra di musica

 

Marta, nel tuo gruppo Facebook hai appena pubblicato un kit di sopravvivenza per Settembre. Ci puoi dare 5 consigli succosi per iniziare bene quest’anno scolastico?

Certamente! A volte si pensa che basti la didattica per fare una buona insegnante, ma ho capito negli anni che l’organizzazione fa metà del lavoro: il titolo del kit era volutamente provocatorio, perché il mio intento non è aiutare gli insegnanti a sopravvivere a Settembre, ma fare in modo che tutti possano godersi l’inizio d’anno nel migliore dei modi. A volte infatti veniamo sopraffatte dalle incombenze, gli inconvenienti, e dalla parte burocratica: Settembre è molto più di questo, ed è arrivato il momento di viverlo al meglio. Ecco i cinque consigli per tutti gli insegnanti in ascolto:

Uno Fai una to do list di tutte le cose che dovrai fare a Settembre: meglio su un pezzo di carta che dentro la testa, dove siamo già così affollati di pensieri!

Due Organizza le azioni della to do list nel mese (3 al giorno vanno più che bene, e renderà tutto più affrontabile!), e segnale bene in calendario, dalla burocrazia alle riunioni

Tre Calcola il tempo del tuo riposto: non è superfluo, e ne hai bisogno come tutti. Per iniziare, segnalo quasi come se fosse un “impegno”: con te stessa e per te stessa.

Quattro: Prevedi del tempo per gli imprevisti: segnalo in agenda, e se poi rimarrà libero, avrai guadagnato uno slot di tempo per te.

Cinque Money planning: non si sfugge, inizia a valutare il tuo rapporto con il denaro e vedrai che scoprirai un sacco di cose interessanti che potrebbero rendere il tuo Settembre meno stressante.

 

Hai coniato il termine: “Inspiring Teacher”, chi è e cosa fa la “maestra ispirata”?

Inspiring Teacher, la condizione di “Maestra Ispirata”, è quello a cui tutte dovremmo puntare: riuscire a mantenere una buona dose di ispirazione, creatività e focus è molto difficile in un lavoro in cui ti dedichi così tanto agli altri e arrivi a fine giornata quasi “prosciugata”. Tutte possiamo puntare ad essere Inspiring Teacher: non è una condizione innata, e va di pari passo con la conquista della propria consapevolezza e del proprio valore. Inspiring Teacher è quella maestra che ha raggiunto, nella sua giornata, un buon equilibrio tra lavoro e tempo per sé, che coltiva i suoi interessi anche esterni al lavoro e trae ispirazione da ogni stimolo intorno. Un miraggio? Assolutamente no, e nulla che una buona organizzazione e un buon mindset non possano aiutare a costruire.

 

Nel tuo corso “Inspiring Teacher” parli di organizzazione del tempo iniziando dall’agenda: secondo te è necessaria un’agenda per una maestra organizzata ed ispirata e se la risposta è sì che tipo di agenda consigli di comprare?

Direi che è uno strumento indispensabile! Non mi riferisco però a quelle agendine minuscole in cui fissare due o tre appuntamenti al massimo e che vedo ancora troppo spesso uscire dalle borse delle maestre, ma ad un vero e proprio strumento di lavoro e di crescita: un’agenda bella corposa, con uno spazio definito per le tre azioni principali giornaliere di cui parlavo prima, e un design ispirante. Io sono una fan della Daily Greatness: sicuramente molto business, ma è in grado di cambiare davvero il mindset a furia di lavorarci su.

 

Ok, ora che abbiamo l’agenda come consigli di organizzarla, da dove partire? Come compilarla?

Ciò che fa la differenza è il modo in cui utilizziamo l’agenda, non l’agenda in sé: per me è stato illuminante imparare un metodo di compilazione, che è passato dall’essere reattivo (una mera compilazione di tutti gli appuntamenti che avrei avuto nella settimana) a pro-attivo (come voglio che sia la mia settimana? Come posso renderla migliore? Quante ore voglio davvero lavorare?). In genere compilo l’agenda la domenica pomeriggio, per la settimana successiva: questo mi assicura di non essere in ansia nel momento in cui fisso gli impegni, e per me è diventato sicuramente un ottimo rituale (con una tisana calda funziona tutto meglio!). Durante la settimana, apro l’agenda solo due volte al giorno, al mattino per assicurarmi degli appuntamenti che ho fissato, e la sera, per ricontrollare che la giornata successiva sia ancora in linea con come mi sento. Una cosa che non faccio più è portarmi in giro l’agenda: resta sulla mia scrivania, e in borsa porto solo un quadernino per le evenienze (e se necessario, ricompilo con calma una volta tornata a casa).

 

Mi ha sempre colpito molto il fatto che consigli di iniziare, nella nostra vita di maestre, prima dalla sfera del piacere per poi concentrarsi sul nostro dovere, sostenendo come sia importante dedicare del tempo di qualità alla cura di sé stesse- dell’anima e del corpo!- per lavorare meglio ed essere delle maestre migliori. L’ho sempre ritenuto un approccio rivoluzionario, anche se può sembrare banale! Ci dai qualche consiglio pratico su come coltivare la Dea Afrodite, Dea greca dell’amore, della bellezza del piacere nella nostra vita di maestre, donne e magari anche mamme?

Finalmente parliamo anche di piacere! Come sai è un argomento che mi sta molto a cuore, perché da Archetipo Atena incallita, ho fatto anni in passato a dedicarmi solamente al “dovere”. Lavoravo, lavoravo e lavoravo: mi è sempre piaciuto molto, ma è arrivato un momento in cui non è più stato sufficiente per la mia felicità. Afrodite è uscita preponderante, e ha iniziato a ritagliarsi i suoi spazi nelle mie giornate: io le chiamo “pleasure break”, le pause di piacere. Che siano 5 minuti o un’ora, fisso in agenda un momento che sarà totalmente offline da doveri lavorativi o personali (noi mamme lo sappiamo bene), e che sia un vero Incontro con l’Artista, come lo chiama Julia Cameron nel suo libro La Via dell’Artista: un momento dedicato a qualcosa che mi piace, che mi rilassa, che mi emoziona. Dopo questa esperienza ricomincio a lavorare sempre molto più carica e centrata.

 

Un’altra cosa rivoluzionaria è il tuo sostenere di essere consapevoli come donne delle varie fasi del nostro ciclo mestruale e di come tenerne conto nell’organizzazione del nostro lavoro, segnandole magari nella nostra famosa agenda…

Credo davvero che ci voglia più consapevolezza sull’influenza che gli ormoni e il ciclo hanno sulla vita femminile e quindi sul nostro lavoro: conoscere e riconoscere in che fase del nostro ciclo siamo aiuta tantissimo, soprattutto in un lavoro così a stretto contatto con gli altri, in cui la riserva di energia sembra sempre dover essere infinita. C’è un momento migliore per ogni periodo del nostro ciclo: quello in cui dedicarsi a se stesse, oppure quello che ci porta ad aprirci di più agli altri, a sentirci ispirate o a cercare l’intimità. Ho conosciuto nei miei studi sul business professioniste validissime che si dedicano proprio alla diffusione di questa consapevolezza: esiste una rete di coscienza femminile che aspetta solo di essere scoperta!


Segui una routine mattutina ed una routine serale particolare, specie in questo periodo che può essere stressante ed impegnativo?

Sì, ormai credo di avere una routine per ogni momento dell’anno: ho imparato ad essere molto in ascolto del mio corpo, che reagisce diversamente a seconda delle stagioni, ad esempio. La mattina di solito ho bisogno di un’oretta per me e di una buona colazione, possibilmente lenta: durante la mia giornata uso tantissimo la voce, con i bambini e con i genitori, e inizio la giornata prendendomene cura da subito. La sera dopo le 20 non lavoro più, e prima di dormire solo serie TV, libro e copertina, per svuotare la mente dalle emozioni della giornata: è indispensabile mettersi in ascolto del nostro corpo, e non sottoporlo a ritmi insostenibili solo perché abbiamo letto che funziona. Io per esempio non sono per nulla mattiniera, e non potrei neanche immaginare una morning routine che inizi con la meditazione alle 5:00! 

 

In tutto questo coltivare la nostra musicalità e suonare l’ukulele può aiutare a sopravvivere a Settembre?

Come dico sempre, tutti possediamo attitudine musicale, e spesso portarla all’esterno è uno di quei desideri musicali che non siamo mai riuscite a realizzare: l’ukulele è uno strumento che rende tutto possibile, e in classe con i bambini è assolutamente il top. Quindi, in questo Settembre così carico, abbiamo sia la possibilità di usarlo per riscoprire la nostra musicalità innata, sia per gestire al meglio la nostra classe di bimbi sfoderando il simpatico amico a quattro corde, il preferito dei bambini.

 

Parliamo del “vil denaro”: che basi può mettere a Settembre una maestra che vuole risparmiare e gestire meglio i suoi soldi?

In verità, anche qui, si tratta di mentalità: ci viene insegnato, purtroppo, che il denaro è sporco e porta aridità (e questo è ancor più vero in quanto donne, mogli e madri). Niente di più sbagliato! Chi non vorrebbe guadagnare tanti, tanti soldi? E poi usarli per fare del bene, a sè stesso e agli altri? Un buon metodo per imparare a risparmiare può essere quello di mettersi metodicamente a segnare le entrate e le uscite su un quadernino (o un kakeibo), per almeno un mese. Questo però resta un puro esercizio di stile, se non viene accompagnato da un lavoro profondo sulle emozioni, legate ai soldi: spesso abbiamo dei blocchi emotivi che ci impediscono di gestire il denaro in modo corretto e coerente con i nostri desideri. Personalmente ho fatto un lavoro su me stessa con la mia Soulful Mentor, Giada Carta, ed è stato affascinante scoprire il mio rapporto con i soldi e capire dove agire per gestirlo al meglio 


E se volesse guadagnare di più?

Anche con il denaro, abbiamo spesso un atteggiamento reattivo: o entra o esce, e raramente pensiamo che queste azioni dipendano da noi (o almeno, lo pensiamo solo quando dobbiamo incolpare qualcuno). Dovremmo invece imparare a desiderare, e a quantificare i nostri desideri: quanto voglio guadagnare quest’anno? MI soddisfa il mio lavoro, economicamente parlando? Mi sento retribuita il giusto per quello che svolgo ogni giorno? In qualsiasi caso, quando la risposta è no, è possibile agire sulla nostra condizione e portarla al livello successivo, senza bisogno che questo avvenga dall’oggi al domani.

 

Ultima domanda: sei creatrice di numerosi corsi online, hai qualche consiglio da dare alle insegnanti con l’incubo della DAD?

La DAD è solo un altro modo di fare il nostro lavoro di insegnanti: più sfidante, ma solo perché è una cosa a cui non eravamo abituate. L’importante, è viverla come un’opportunità, e uscire dal loop della mancanza di interazione. Personalmente ho scelto ben prima dei lockdown di portare online alcuni dei miei corsi più famosi, per poter arrivare a più persone possibili con il mio messaggio di sviluppo della musicalità personale. E ha funzionato, perché la mia energia era carica di condivisione e bellezza: portate la bellezza in ogni ambito del vostro lavoro, anche in nuovi modi che non avevate mai affrontato prima, scoprite cosa vi rende felici davvero, e sarete le insegnanti che avete sempre sognato di essere.

 

Maestritudine