Mascherine chirurgiche a scuola: perchè?

 



Crescere in città 
Ci risiamo, ricomincia l’anno scolastico, la macchina si rimette in moto. E tra le mille comunicazioni che arrivano la settimana prima della prima campanella (riunioni on-line, orari di ingresso, registro elettronico, ecc.) arriva l'aggiornamento del protocollo Covid. Mascherina obbligatoria anche quest’anno: lo avevamo già letto sui giornali, avevamo sperato nella possibilità di abbassarla almeno seduti al banco (“in posizione statica”), ma il Ministero ci aveva tagliato le gambe. Pazienza, se è il prezzo da pagare per non fare mai più la DAD, ci adattiamo, o meglio, chiediamo ai nostri figli un ulteriore sforzo: tenete duro, ragazzi, il giro di boa dovrebbe essere passato, la campagna vaccinale avanza, la fine dell’incubo è vicina.


E invece…

E invece no, sorpresona dell’ultimo minuto (e quando dico ultimo minuto intendo che i protocolli covid sono arrivati nelle scuole frequentate dai miei figli a 2 giorni dal primo giorno di scuola, e a 3 mesi e mezzo dall’ultimo).

Sorpresona perché i protocolli quest’anno impongono senza mezzi termini l’utilizzo della mascherina chirurgica a tutti gli studenti in tutto l’orario scolastico, seduti al banco o non. Resto basita perché la questione era già stata ampiamente dibattuta  l’anno scorso: all’inizio dell’anno scolastico la mascherina in posizione statica poteva stare abbassata, quando  il DPCM del 4 novembre rese obbligatorio indossarla per tutto il tempo scuola, fu data la possibilità di utilizzare mascherine di comunità (nota del 5 novembre 2020 n.1990: “oltre alla mascherina chirurgica (...) possono essere utilizzate anche mascherine di comunità, ovvero mascherine lavabili, anche autoprodotte, in materiali multistrato idonei a fornire un’adeguata barriera e, al contempo, garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso).

Dopo essermi ripresa dal colpo ho deciso di raccogliere un po’ di informazioni per capire le ragioni di questo inasprimento delle regole. (il lettore che ha fretta può saltare subito alle conclusioni)

 

Piano 2021-22 

Tutto nasce dal Piano scuola 2021-2022 emanato dal Ministero dell’Istruzione il 5 agosto 2021, che al paragrafo “Misure di contenimento del contagio” riporta:  Con riferimento agli studenti, il CTS conferma, quale dispositivo di protezione respiratoria, la mascherina, preferibilmente di tipo chirurgico o di comunità (solo di tipo chirurgico ove non sia possibile rispettare il distanziamento). Il parere del CTS a cui si riferisce il piano scuola si articola in due documenti: il primo è il Verbale n. 31 della riunione tenuta presso il Dipartimento della Protezione Civile il giorno 25 giugno 2021, il secondo è contenuto nel verbale n. 34 del 12 luglio 2021 del comitato tecnico scientifico di cui all’O.C.D.P.C. N. 751 DEL 2021, in cui il CTS risponde a specifiche domande poste dal Ministero sull’avvio dell’anno scolastico.

 

Nel primo documento leggiamo

iii) se sia obbligatorio l’utilizzo della mascherina per gli studenti (anche seduti al banco) e il personale scolastico, comunque rispettando il distanziamento fisico:

- in zona bianca, la mascherina in posizione statica e nel rispetto del distanziamento previsto può essere rimossa. Il suo utilizzo, invece, anche in posizione statica va considerato nelle aree gialle e arancioni;

iv) quali DPI debbano essere utilizzati dagli studenti e dal personale scolastico:

- a prescindere dalla situazione epidemiologica, i dispositivi di protezione respiratoria

previsti per gli studenti sono la mascherina, preferibilmente di tipo chirurgico o di comunità così come da verbali CTS 100 - 101 – 104/2020;

- il dispositivo di protezione respiratoria previsto per il personale scolastico è la mascherina chirurgica o altro dispositivo previsto dal datore di lavoro sulla base della valutazione del rischio.

 

Nel secondo documento 

Sono fornite ulteriori precisazioni:  vi) laddove possibile in termini di condizioni strutturali-logistiche esistenti nei presidi scolastici, pagando attenzione a evitare di penalizzare la didattica in presenza, il CTS raccomanda di mantenere il distanziamento interpersonale in posizione seduta, questa misura rimanendo prioritaria rispetto alla sicurezza;

vii) laddove non sia possibile mantenere il distanziamento fisico (quesito 2.d) per la riapertura delle scuole, resta fondamentale mantenere le altre misure non farmacologiche di prevenzione, ivi incluso l’obbligo di indossare nei locali chiusi mascherine di tipo chirurgico.

 

Riassumendo  

Per gli studenti i dispositivi di protezione sono mascherine di tipo chirurgico o di comunità, che in zona bianca possono essere abbassate in posizione statica, se non è possibile mantenere il distanziamento di un metro è previsto l’utilizzo della mascherina chirurgica.

Fin qui tutto bene...e allora perché i protocolli degli istituti prevedono solo la mascherina chirurgica?

Il 13 agosto Il capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione diffonde la nota 1273 in cui dà ulteriori indicazioni per l’avvio dell’anno scolastico. Per quanto riguarda l’utilizzo delle mascherine cita soltanto quelle chirurgiche come misura di protezione aggiuntiva in caso non sia possibile rispettare la distanza di un metro, rimandando al Piano scuola per tutto il resto.

 

E poi… il delitto perfetto

Il 14 agosto Ministero e sindacati (FLC CGIL, FSUR CISL, FED UIL SCUOLA RUA,  CONFSAL SNALS, ANIEF, ANP – CIDA,  DIRIGENTI SCUOLA Di.S.Conf) siglano il “Protocollo intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione di COVID 19 (anno scolastico 2021/2022)”: il dibattito sul green pass infuria e alla fine le organizzazioni sindacali devono cedere all’obbligo del green pass per tutto il personale scolastico, ma...tra le varie condizioni si legge:

A prescindere dalla situazione epidemiologica, il dispositivo di protezione respiratoria previsto per gli studenti è la mascherina di tipo chirurgico.

 

Fine della storia:  

cari studenti, gli insegnanti si sono dovuti vaccinare per forza e a voi tocca stare con la mascherina chirurgica 8 ore al giorno. Le Regioni poi si adeguano e l’Emilia Romagna a inizio settembre diffonde le “Indicazioni operative per la riapertura dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole”, in cui leggiamo: 

(...) MISURE AGGIUNTIVE DI CONTENIMENTO DELLA DIFFUSIONE DEL CONTAGIO.

In ragione dell’attuale andamento epidemiologico, devono essere assicurate in ambito scolastico le seguenti azioni:

1 Utilizzare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie (per gli studenti la mascherina chirurgica, per il personale scolastico la mascherina chirurgica o altro dispositivo previsto eventualmente nel DVR) ) sia in posizione dinamica che statica, con le seguenti eccezioni: bambini di età inferiore a 6 anni, soggetti con patologie o disabilità incompatibili con il loro uso e durante lo svolgimento delle attività sportive;

 

E l’OMS cosa dice? 

Il sito dell’OMS riporta chiaramente che le mascherine chirurgiche sono consigliate per il personale medico, le persone con sintomi, per chi è in attesa di esito tampone, per chi si occupa di malati covid, per gli over 60, per chi ha condizioni di salute particolari. 

Le mascherine non chirurgiche di stoffa possono essere utilizzate dagli under 60 e da chi non ha condizioni di salute particolari.

Per quanto riguarda i  bambini, OMS e UNICEF hanno emanato il 21 agosto 2020 un documento congiunto dal titolo  “Advice on the use of masks for children in the community in the context of COVID-19” (indicazioni sull’utilizzo delle mascherine nella comunità nel contesto del COVID-19"), che innanzitutto dà priorità al benessere del bambino (finalmente!), poi a proposito delle mascherine afferma che il loro utilizzo per bambini e adolescenti deve essere valutato come parte di una strategia più ampia. qualora venga utilizzata è una “fabric mask(maschera in tessuto), solo in situazioni speciali può essere chirurgica. Qualora le autorità raccomandino l’utilizzo della mascherina, devono essere monitorati l’impatto sulla salute dei bambini, anche mentale, la riduzione della trasmissione del virus, gli impatti secondari sullo sviluppo cognitivo del bambino, la frequenza a scuola, la capacità di esprimersi o accedere alla scuola, e l’impatto sui bambini con ritardi di sviluppo, condizioni di salute, disabilità o altre vulnerabilità. Di tutto ciò non trovo traccia nei documenti ministeriali, sindacali, regionali e degli istituti e me ne rammarico molto.

 

Le chirurgiche fanno male ai bambini?

Ho provato a cercare qualche studio, ma in realtà non ce ne sono tanti. Ho trovato un paio di studi scientifici in cui venivano monitorati ai bambini con mascherina i parametri di ossigenazione del sangue e altri parametri fisiologici, ma per pochi minuti (5 minuti, massimo 30), non per un’intera giornata scolastica che nelle scuole a tempo pieno arriva a 8 ore. In questi studi non si rilevano differenze significative con e senza mascherina ma viene sempre riportato che sono necessari ulteriori studi e valutazioni perché i campioni sono limitati (max 57 bambini)

Studio 1, Studio 2

Resta il fatto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unicef raccomandano le mascherine in stoffa, se proprio devono essere utilizzate da bambini e adolescenti.

 

Concludiamo

In questo momento i nostri figli stanno indossando mascherine chirurgiche, anche se CTS, OMS e UNICEF raccomandano altri tipi di mascherine per la loro fascia di età, nonostante il CTS abbia dato parere favorevole al non utilizzo in posizione statica in zona bianca, nonostante stiano seduti distanziati 1 metro dai loro compagni e non vedano mai in faccia amici e insegnanti, nonostante tutte le mattine entrino distanziati e in fila, nonostante non possano prestarsi la penna, chiacchierare e ridere con il vicino di banco, e non possano innamorarsi dello studente della classe di fianco perché fanno le ricreazioni separate, nonostante gli insegnanti siano tutti vaccinati, nonostante nessuno monitori l’impatto della mascherina sul loro benessere.

Care istituzioni (Ministero, Regioni, Dirigenti), regaliamo ai nostri studenti almeno la possibilità di utilizzare la mascherina di stoffa?

 

 

Costanza Marri