PNRR per nidi e scuole. Parola al consigliere della città metropolitana Daniele Ruscigno

 


Parola a...

PNRR tutti ne parlano, tutti ne scrivono ma non è così semplice capire come questi finanziamenti andranno a incentivare scuole e servizi educativi, e quali difficoltà si incontreranno.

Oggi incontro Daniele Ruscigno sindaco di Valsamoggia, consigliere delegato della Città Metropolitana. Nella cabina di regia costituita per avviare i finanziamenti del PNRR, Ruscigno si occuperà di scuola ed edilizia, almeno fino alle prossime elezioni che si svolgeranno a brevissimo il 28 novembre. Il consigliere risponde puntualmente alle nostre domande, sia rispetto alla politiche locali che allo scenario nazionale.




I primi fondi del PNRR riguarderanno l'edilizia scolastica e il comparto educativo 06

I primi fondi sono stati stanziati e la cabina di regia è già operativa. I tempi sono davvero molto stretti, ma noi siamo pronti. Abbiamo da sempre la capacità di programmare le attività nel piano triennale di investimenti che vengono poi rimodulati ogni anno. Anticipare ci ha consentito di avere a nostra disposizione studi di fattibilità a livello di esecutivo. Il problema cui siamo di fronte però è un altro.

 

 

E qual'è?

In sintesi possiamo dire che gli addetti ai lavori del comparto edilizio sono già occupati nella realizzazione di lavori avviati con i finanziamenti del super bonus. Oltre a scarseggiare personale, mancano anche i materiali, che hanno subito aumenti di prezzo considerevoli.



I materiali dell'edilizia ?

Sopratutto quelli della bioedilizia, quei materiali necessari per la costruzione di edifici pubblici, come le scuole per l'appunto. Sono edifici antisismici con un alto livello di prestazione energetica, edifici realizzati con pochissimo cemento armato e molto legno, pannelli per la coibentazione e così via. Prima di continuare ci tengo a precisare che la Città Metropolitana gestisce solo l'edilizia scolastica delle scuole secondarie di secondo grado, mentre nidi e scuole d'infanzia sono gestite direttamente dai sindaci competenti.



Quindi se le chiedo come mai i progetti per nuovi nidi si concentrano tutti sulla provincia e non se ne trovano a Bologna, lei non può rispondermi?

La rimando all'assessore Daniele Ara. Posso solo dirle che l'attenzione su nidi e scuole d'infanzia è alta. Contenere i numeri delle liste d'attesa è una priorità. In città sono già stati avviati progetti edilizi per nuove strutture che erano state preventivate prima del PNRR.



E per l'edilizia scolastica di sua competenza come siamo messi in provincia?

In questi anni siamo riusciti a investire molto. Siamo di fronte ad una saturazione di spazi, abbiamo utilizzato laboratori come aule e tutti gli altri spazi possibili. Attraverso mutui agevolati destinati all'edilizia scolastica (fondi BEI) abbiamo investito per la messa in sicurezza, la manutenzione e la ristrutturazione, ma anche per nuove costruzioni. Abbiamo in programma diversi nuovi poli scolastici. Su un investimento di 100 MLN, 30 sono già stati spesi. A Bologna in particolare abbiamo in progetto un nuovo polo dove ora c'è il liceo Copernico. Il progetto prevede un edificio potenzialmente divisibile in tre indipendenti, che possano essere un'unica scuola, o più scuole o cambiare destinazione d'uso a seconda delle necessità. Ad esempio da liceo a scuola professionale o viceversa.



In un'ottica di flessibilità come i poli 06?

Esatto. Oggi sappiamo di avere un picco di utenza che arriverà al suo massimo l'anno prossimo e poi è destinato a calare. Abbiamo scelto di investire e molto nelle scuole anche perché sappiamo che il nostro territorio attira molte giovani famiglie che si trasferiscono qui e crescono qui i propri figli.



Allargando lo sguardo al nazionale: i fondi del PNRR hanno tempi strettissimi, e per essere sfruttati hanno necessità di una pubblica amministrazione molto efficiente e formata. Come potranno essere spesi al sud dove la PA è storicamente meno performante?

Questo è un altro grande problema che abbiamo fatto presente con ANCI (associazione nazionale comuni italiani) durante un recente incontro a Parma. Non sarà di facile soluzione. L’Unione Europea ha previsto però diversi step obbligatori per monitorare l'andamento delle spese e le realizzazioni dei lavori. Sono passaggi rigidi che saranno oggetto di verifiche e potranno misurare eventuali ritardi. Direi che si tratta di aspettare, entro un anno capiremo come effettivamente si sta procedendo. Il personale impiegato nella PA è una altro grande problema.



Perché?

Perché è poco e non possiamo assumerlo per vincoli di spesa. I bandi sono partecipati è vero, ma di frequente da dipendenti che già lavorano per un ente e si vogliono spostare in un altro, spesso in regione dove ci sono condizioni migliori . E poi c'è un altro spostamento da sud a nord cui spesso segue la richiesta di mobilità e ravvicinarsi a casa.



Limiti ad assumere personale pubblico quindi i nuovi poli educativi saranno in convenzione. Non c’è speranza di aprire nuovi servizi pubblici a gestione diretta?

Attualmente è improbabile. I limiti sono forti e derivano da problemi strutturali storici. Sebbene anch’io sia per il pubblico non vedo possibilità in questo senso a legislazione vigente. Bisognerà lavorare quindi per qualificare ulteriormente la collaborazione con il terzo settore.



Sui finanziamenti destinati dal PNRR per i nidi ci sono state diverse polemiche: c’è stato chi protestava perché i fondi erano più o meno destinati al sud o alle periferie. Lei cosa ci dice in proposito?

I fondi sono destinati prioritariamente alle realtà dove i nidi non sono presenti, quindi più al sud che al nord e più in periferia che al centro. Detto questo poi torniamo alla maggiore capacità del nord e del centro a preventivare le spese e quindi ad attirare le economie.



Infine?

Mi premeva aggiungere che i finanziamenti destinanti alla scuole non sono destinati solo all'edilizia ma anche alla formazione e al contenimento della dispersione scolastica e all'organizzazione per un potenziamento all'orientamento. Oggi sappiamo che la dispersione scolastica è un grande problema e non abbiamo ancora finito di misurare l'effetto negativo della DAD che ha certo peggiorato la situazione.



Laura Branca