Partecipare per crescere
Passa il tempo, nonostante la pandemia, la guerra in Ucraina, le bombe, le fughe dei civili. La paura ormai generalizzata e la sua morsa indifferenziata che non ci molla, ci lascia in uno stato di sospensione e incertezza.
La vita, nonostante tutto
continua, con il suo battito costante.
Si ostina a segnare le sue giornate, il giorno e la notte si susseguono e noi ci facciamo spazio, strappando sipari oscuri, per far entrare la luce della speranza.
Cadiamo e ci alziamo, seppur molli sulle gambe, muoviamo i nostri passi instabili, spostando i rami secchi, tagliando i sentieri, cambiando strada senza sapere dove ci porterà il nuovo percorso.
La vita muove sempre, anche nelle difficoltà più impensabili, il respiro si impone, allargando i polmoni, non si arrende.
Forse è semplicemente questo il coraggio: esserci, per qualcosa da immaginare e co-creare.
Gli accadimenti incalzano, con ritmi da tagliare il respiro!
Osservo il mondo, mentre il dolore si disegna ovunque, dentro ogni azione di guerra, malattia, bambin* feriti nell'anima e nel fisico, morte.
Tra le maglie complesse di questa umanità confusa e annichilita,sento i sussulti vitali, i desideri che si accentuano, le passioni che si riconfermano, le emozioni che esplodono!
Tanti i "fondi" toccati ma altrettante emersioni a pelo d'acqua, boccate d'aria rigeneratrice che si stanno affacciando con forza e determinazione.
Così accade che si aprano nuovi panorami di comprensione e di possibilità concreta di ri-costruire un nuovo tessuto sociale più solidale e inclusivo.
Non possiamo permetterci il lusso di perdere questa visione lasciando che si disintegri nel qualunquismo generalizzato, nella diffidenza, nel terrore, nell'assenza di Pace.
Ancora una volta sono i bambini che ce lo insegnano, la loro energia potente, la capacità di stare in ciò che fanno, con una intenzione che ogni volta ci lascia stupiti!
Nonostante il mondo spesso remi contro di loro, se ci fermiamo ad ascoltarli, ad intercettarne gli sguardi con autentica presenza, sanno indicarci la strada più naturale, sana.
Negli scenari di guerra, nei bunker, i bambini conservano sempre pezzi del loro mondo interiore: una bambola, un camioncino, un peluche, un libro. Riescono anche a sorridere, perché la spinta vitale è più forte della resa e della vigliaccheria dei potenti.
Si ostina a segnare le sue giornate, il giorno e la notte si susseguono e noi ci facciamo spazio, strappando sipari oscuri, per far entrare la luce della speranza.
Cadiamo e ci alziamo, seppur molli sulle gambe, muoviamo i nostri passi instabili, spostando i rami secchi, tagliando i sentieri, cambiando strada senza sapere dove ci porterà il nuovo percorso.
La vita muove sempre, anche nelle difficoltà più impensabili, il respiro si impone, allargando i polmoni, non si arrende.
Forse è semplicemente questo il coraggio: esserci, per qualcosa da immaginare e co-creare.
Gli accadimenti incalzano, con ritmi da tagliare il respiro!
Osservo il mondo, mentre il dolore si disegna ovunque, dentro ogni azione di guerra, malattia, bambin* feriti nell'anima e nel fisico, morte.
Tra le maglie complesse di questa umanità confusa e annichilita,sento i sussulti vitali, i desideri che si accentuano, le passioni che si riconfermano, le emozioni che esplodono!
Tanti i "fondi" toccati ma altrettante emersioni a pelo d'acqua, boccate d'aria rigeneratrice che si stanno affacciando con forza e determinazione.
Così accade che si aprano nuovi panorami di comprensione e di possibilità concreta di ri-costruire un nuovo tessuto sociale più solidale e inclusivo.
Non possiamo permetterci il lusso di perdere questa visione lasciando che si disintegri nel qualunquismo generalizzato, nella diffidenza, nel terrore, nell'assenza di Pace.
Ancora una volta sono i bambini che ce lo insegnano, la loro energia potente, la capacità di stare in ciò che fanno, con una intenzione che ogni volta ci lascia stupiti!
Nonostante il mondo spesso remi contro di loro, se ci fermiamo ad ascoltarli, ad intercettarne gli sguardi con autentica presenza, sanno indicarci la strada più naturale, sana.
Negli scenari di guerra, nei bunker, i bambini conservano sempre pezzi del loro mondo interiore: una bambola, un camioncino, un peluche, un libro. Riescono anche a sorridere, perché la spinta vitale è più forte della resa e della vigliaccheria dei potenti.
Noi adulti stiamo distruggendo i loro sogni!
Avere
fiducia in questi "piccoli" umani esseri senzienti,
significa investire nel loro presente da tenere in mente,
curare, accogliere, amare e proteggere. I bambin* hanno di
ritto al
loro presente e futuro libero, consapevole, gioioso pacifico.
Questa è la nostra responsabilità. Il nostro mandato.
Ora, non domani! Un secondo in più potrebbe essere troppo tardi.
Anna Maria Mossi Giordano