Educazione e arte, ovvero l’arte di educare

 




Dada Daniela... Nel mondo occidentale contemporaneo, dai secoli dei lumi fino ad oggi, il tema dell’educazione ha appassionato e interessato filosofi, psicologi, letterati. Molti sono stati impegnati ad ipotizzare la costruzione di un individuo del futuro sempre migliore rispetto a quello passato: più saggio, più umano e consapevole, più equilibrato.

Educare come relazione

La costruzione di una persona nella più ampia delle eccezioni. Il tema educativo è stato materia di studio, ma sempre collocando in una della realtà fatta di rapporti e conoscenze maturate all’interno di una relazione umana. Potremmo dire che il concetto stesso di educazione partiva dalla relazione umana.

Come educatrice ho compiuto un percorso lavorativo e di studio che ha trovato nell’arte un elemento dirompente di conoscenza, di esperienza, di costruzione culturale.

E’ nell’arte che possiamo trovare lo strumento più incisivo per combattere ciò che oggi permea nella formazione dei piccoli, ossia la pesante intrusione del mondo virtuale nelle loro vite.

Le relazioni attraverso uno schermo

Le relazioni dei piccoli e dei giovani passano invariabilmente attraverso uno schermo, una dimensione virtuale in cui vicino e lontano, reale o irreale sono uguali. Attraverso questo sistema le emozioni, i sentimenti sono diluiti, congelati, non registrati nella perenne ricerca di un consenso sempre più allargato.

Le relazioni e la censura

Alcuni educatori, insegnanti, studiosi individuano nella censura dei cellulari e delle immagini televisive una modalità difensiva per queste giovani creature, ma io non credo nel proibizionismo che produce sempre l’opposto…

Altre relazioni, altre risposte

Occorre controbattere, contrastare, fare una proposta alternativa, mettere un carico in questa partita usando assi, re o cavalli, carte vincenti per portare la cultura delle emozioni dentro i processi di apprendimento. Le emozioni possono essere grimaldello per costruire relazioni e per riportare alla relazione umana.

Incontrare le arti, le forme e i colori, le immagini, incontrare la musica, i canti popolari gregoriani, le imponenti melodie dell’ottocento europeo, le danze, il teatro, incontrare le azioni di artisti che hanno coinvolto il loro intero corpo nell’atto creativo, significa usare strumenti umani, creatività, pensiero e tecnica, ricerche che non prescindono mai della relazione umana e che producono forte coinvolgimento emotivo ed intellettuale.

L’arte come possibile risposta

Questo è uno strumento per controbattere la cultura social dove l’idea di incontro resta sempre e solo su uno schermo che, non a caso, scherma e filtra, altera e manipola la realtà.

L’arte è un patrimonio enorme di stimoli, di cultura, di riflessione, può essere usata a più livelli e con diversi dosaggi, non ha mai effetti collaterali e sopratutto è condiviso.

Raffaello, Caravaggio, Rubens, Mozart, Beethoven ecc ecc

Proteggiamo la crescita dei piccoli e dei giovani attraverso una cultura artistica che produce emozioni.

Perché l’emozione è un moto interiore fondamentale in ogni tappa evolutiva che risulta così fissata nella memoria e diventa indelebile.

Daniela Mazzanti

Già educatrice nei nidi pubblici di Bologna dagli anni ‘70.





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